San Martino dall'Argine: dagli scavi spuntano 11 tombe antiche
Durante i lavori di bonifica della rete di irrigazione delle campagne dell'Oglio gli operai hanno scoperto 11 tombe antiche a San Martino dall'Argine
Straordinaria scoperta archeologica a San Martino dall’Argine, piccolo Comune in provincia di Mantova. Durante i lavori di bonifica alla rete di irrigazione nella campagna del fiume Oglio, alcuni operai scavando hanno trovato quelli che si sono rivelati essere i resti di un piccolo cimitero risalente, secondo le prime stime, al periodo a cavallo tra la fine dell’Impero Romano e l’inizio dell’Alto Medioevo.
La scoperta è stata fatta dagli uomini del Consorzio di Bonifica Navarolo Agro Cremonese Mantovano, impegnati nella conversione della rete idrica in alcune zone dei Comuni delle province di Mantova e Cremona. Nelle campagne a Est di San Martino dall’Argine, in una zona di terrazzamento del fiume Oglio, la scoperta dello storico insediamento, di cui già nel 2020 la SAP – Società Archeologica sospettava la presenza.
Il cimitero del 500 d.C. di San Martino dall’Argine
La zona infatti si presta a insediamenti umani, ed è anche per questo che quando vengono eseguite opere finalizzate a facilitare l’irrigazione dei campi gli interventi sono preceduti da indagini archeologiche preventive per impedire che eventuali scoperte possano essere distrutte.
Proprio durante gli scavi per il miglioramento della rete di irrigazione, lungo la strada Ca de Marcotti, lungo una fascia di circa 350 metri sono emerse 11 tombe, tre delle quali con copertura cosiddetta “alla cappuccina”, formate da mattoni disposti a doppio spiovente per la copertura del defunto.
Le sepolture sono emerse in quattro nuclei apparentemente separati, distanti fra loro alcune decine di metri. All’interno sono stati trovati individui adulti e anche bambini, ma l’assenza di ulteriori elementi di corredo funebre rende difficile al momento datare in maniera certa il ritrovamento. I materiali e le tecniche utilizzate per la realizzazione delle tombe, però, suggeriscono che potrebbe trattarsi di età alto-medievale. Gli esperti hanno preso in carico il sito, e stanno conducendo accertamenti finalizzati proprio a datare in modo certo i resti.
Non è escluso inoltre che continuando a scavare si possano portare alla luce altri insediamenti, magari un intero villaggio. Gli scavi, ancora in corso, sono stati affidati alla ditta SAP Società Archeologica, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova.
Un museo dedicato ai ritrovamenti, le ipotesi future
“È una scoperta eccezionale per il nostro paese, una vera propria necropoli che fa supporre la presenza di tante altre sepolture e perché no, di un abitato – ha detto su Facebook il sindaco di San Martino dall’Argine, Alessio Renoldi – Vedere quelle tumulazioni interrate da secoli, è stata una sorpresa e anche un’emozione. Sono preziosissimi frammenti di storia che confermano insediamenti molto antichi dei nostri territori e non possono far altro che suscitare ulteriore curiosità sulle origini del nostro paese. Ora le tombe sono state rimosse e non si possono più vedere, ma sono conservate in luogo sicuro e ovviamente cercheremo di valorizzare al meglio questi reperti e quando sarà possibile metteremo a disposizione dei cittadini quante più informazioni possibili”.
Tra le ipotesi al vaglio del Comune c’è infatti quella di realizzare un museo o un parco archeologico per conservare i ritrovamenti all’interno del territorio di San Martino, ma la decisione spetta alla Sovrintendenza.
Si ringrazia Alessio Renoldi e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova per l’immagine.
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