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A Casalromano è stata trovata una necropoli dell'età del Ferro

Vicino al borgo di Casalromano, gli archeologi hanno trovato una necropoli risalente all'età del Ferro: c'è anche la sepoltura di un guerriero

Scoperta archeologica

Grazie alle più moderne tecniche di indagine applicate all’archeologia, è possibile fare nuove scoperte davvero interessanti: a Casalromano, in provincia di Mantova, è così stata rinvenuta una necropoli risalente all’età del Ferro. Il sito si è rivelato particolarmente importante per via dei numerosi reperti trovati all’interno delle 13 tombe riportate alla luce. Gli archeologi hanno potuto identificare, in particolare, le sepolture di una giovane donna e di un guerriero, quest’ultima adornata dai suoi preziosi strumenti di battaglia. Scopriamo qualcosa in più.

Casalromano, riemerge un’antica necropoli

Nei pressi di Casalromano, piccolo borgo in provincia di Mantova, è avvenuta una scoperta sensazionale. Gli archeologi hanno ritrovato un’antica necropoli dell’età del Ferro: i reperti in essa rinvenuti sono databili ad un periodo compreso tra la fine del II secolo e l’inizio del I secolo a.C. All’epoca, la regione era abitata dai Cenomani, un popolo di guerrieri di cultura celtica, il quale aveva stretto proficui rapporti di alleanza con i romani.

Le sepolture sono state rinvenute grazie ad alcune moderne indagini geofisiche, attraverso l’uso di magnetometro e georadar, che hanno il vantaggio di permettere di studiare ciò che si cela nel sottosuolo in maniera non invasiva. Le analisi sono state condotte dall’archeologo Guglielmo Strapazzon, uno dei pionieri in Italia per quanto riguarda la “digital field archaeology”: l’esperto vanta numerose collaborazioni con università e istituti sia nel nostro Paese che all’estero.

Le tombe dell’età del Ferro

Alle indagini geofisiche, ha fatto seguito un’importante campagna di scavi condotta dai ricercatori della ditta Arcsat, coordinati dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona, Mantova e Lodi. Durante le operazioni, gli archeologi hanno riportato alla luce 13 tombe disposte in modo affiancato e orientate lungo l’asse nord-sud. All’interno delle sepolture, sono stati trovati in gran parte resti di cremazione, sotto forma di ceneri.

In alcuni casi, tuttavia, gli esperti hanno rinvenuto delle ossa: in particolare, due tombe contenevano i resti scheletrici di due bambini, di cui una femmina che indossava un bracciale in vetro blu al polso sinistro. Sono particolarmente preziosi, per gli studiosi, i reperti che sono riemersi dal sito archeologico: recipienti in ceramica, collane di vetro, pendenti in bronzo, spille e fibule erano sepolti assieme ai resti umani.

Una delle scoperte più affascinanti riguarda un ciondolo a forma di ruota sormontato da un cavallino, che somiglia molto ad un pendente ritrovato presso il Parco Archeologico del Forcello del vicino borgo di Bagnolo San Vito, un’importante necropoli etrusca. Gli esperti cercheranno di trovare un possibile collegamento tra i popoli che abitavano queste regioni, e che seppellivano i loro cari nelle due necropoli.

Sono due, tuttavia, le tombe che hanno particolarmente colpito gli archeologi. Nella prima è stata tumulata una giovane donna, e al suo interno sono stati trovati molti reperti: vasellame in ceramica, gioielli preziosi (tra cui una collana in vetro e bronzo) e un coltello in ferro. La seconda sepoltura apparteneva invece ad un guerriero, a giudicare dal corredo riemerso da sotto terra. Accanto ai resti dell’uomo, sono stati rinvenuti una lancia senza l’asta in legno (probabilmente si è deteriorata nei secoli), una spada con fodero, un coltello, uno scudo e un’ampia collezione di ceramiche.