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Roma stregata dalla luna: svelato l'ultimo segreto della Capitale

Le foto scattate da parte di due esperti di astronomia e astrofisica hanno rivelato il raro fenomeno del lunistizio superiore sull'Asse Sistino a Roma

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

La Basilica di Santa Maria Maggiore

Nell’assetto urbanistico di Roma che risale al Rinascimento e fu voluto da Papa Sisto, potrebbe esserci lo zampino della Roma: si parla del cosiddetto Asse Sistino, il rettilineo che collega gli obelischi di Santa Maria Maggiore e Trinità dei Monti.

Il rettilineo sarebbe allineato verso il punto più a nord in cui la luna tramonta sulla Capitale, per quello che viene definito il “lunistizio superiore“, fenomeno celeste molto raro.

Il “lunistizio superiore” tra due chiese di Roma

A rivelarlo sono le immagini ripresa da parte di Giangiacomo Gandolfi dell’Osservatorio di Roma dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, e da Gianluca Masi del Virtual Telescop Project e dell’Inaf-Oar. Le immagini sono state presentate a Corfù dove è andato in scena il XII Convegno Nazionale “The Inspiration of Astronomical Phenomena”.

Giangiacomo Gandolfi e Gianluca Masi, i due esperti che hanno scattato le foto lungo l’Asse Sistino nel cuore del Centro Storico di Roma, hanno spiegato che l’allineamento è un fenomeno “estremamente raro” e che “si verifica appena qualche decina di volte nel corso di una cinquantina di mesi, a intervalli di circa diciotto anni”.

Le foto, come riferito da ‘Ansa’, sono state scattate lungo l’Asse Sistino, il centro dell’assetto urbanistico che Papa Sisto V ideò con il suo architetto e ingegnere Domenico Fontana: l’obiettivo era quello di collegare le principali basiliche della Capitale, così da consentire un comodo pellegrinaggio tra le strade della Città Eterna.

Gli obelischi di Santa Maria Maggiore e Trinità dei Monti sono collegati tra loro da un rettilineo lungo circa un chilometro e mezzo che attraversa via Depretis, via Quattro Fontane e via Sistina: questo tratto risulta orientato verso un azimut di 307 gradi con un’elevazione dell’orizzonte di 1,5 gradi circa in direzione del colle di Monte Mario.

Tale allineamento finisce col trasformare il canyon urbano dell’antica via Felice in un traguardo telescopico che diventa un naturale prolungamento dell’asse della basilica di Santa Maria Maggiore: ci sarebbe un legame con l’orientamento originario della chiesa che fu concepita per celebrare la Vergine Maria, e il suo corrispondente celeste.

La teoria riguardante un certo grado di consapevolezza, anche successivo, in merito all’esistenze e all’eccezionalità della configurazione dell’asse da parte degli eruditi dell’epoca, è avvalorata anche da una storica incisione barocca datata 696: in questa incisione viene mostrato l’obelisco dell’Esquilino utilizzato come l’asta di una meridiana, per eseguire e tracciare i moti della luna.

Le chiese di Santa Maria Maggiore e Trinità dei Monti

Come detto l’Asse Sistino collega due delle chiese più importanti di Roma, eletta come una delle migliori capitali europee da visitare nel 2024: la prima è la basilica di Santa Maria Maggiore che si trova in Piazza dell’Esquilino sulla sommità dell’omonimo colle, tra il Rione Monti e appunto, l’Esquilino. Tra tutte le basiliche presenti a Roma, Santa Maria Maggiore è l’unica ad aver conservato la sua primitiva struttura paleocristiana, anche se è stato poi arricchita con aggiunte successive.

L’altra chiesa collegata è la Santissima Trinità dei Monti che si trova nel rione Campo Marzio ed è posta in cima all’omonima scalinata di Trinità dei Monti che arriva a piazza di Spagna. Officiata anche in francese, è una delle cinque chiesa cattoliche francofone di Roma insieme a San Nicola dei Lorenesi, Sant’Ivo dei Bretoni, San Luigi dei Francesi e Santi Claudio e Andrea dei Borgognoni.