La Roma "segreta" e i suoi luoghi nascosti
Roma è una città piena di luoghi segreti che restano spesso lontani dai percorsi abituali dei turisti. La strade della Capitale sanno regalare emozioni anche in posti “nascosti”: ecco un viaggio alla scoperta della Roma segreta.
Giorno 1
Casina delle Civette
Il viaggio alla scoperta dei luoghi “segreti” di Roma inizia con il parco di Villa Torlonia, dove è situata la Casina delle Civette: si tratta di un edificio che possiede un fascino fatato e gotico. La Casina delle Civette (foto in basso) venne costruita nel 1908 trasformando in maniera radicale la “Capanna svizzera” ottocentesca su ispirazione del Principe Giovanni Torlonia amante dell’esoterismo.
Quello che una volta aveva le sembianze di un rifugio alpino si trasformò una raffinata e onirica espressione di stile Liberty con logge, porticati, torrette e vetrate colorate. Una volta varcata la soglia si entra in un mondo popolato da animali fantastici, simboli esoterici e creature misteriose. Su tutte, all’interno dell’edificio, spicca la civetta, rapace notturno ripetuto in ogni angolo della residenza e considerato sin dall’antichità simbolo di chiaroveggenza e magia.
Quartiere Coppedé
Non lontano da Villa Torlonia, alle spalle di piazza Buenos Aires, sorge il meraviglioso quartiere Coppedè, uno dei luoghi “nascosti” più affascinanti di tutta la Capitale. Il quartiere prende il nome dall’eclettico architetto Gino Coppedè e comprende 26 palazzine e 17 villini in stile Art Decò e Liberty, con chiare influenze di arte greca, gotica, medievale e barocca.
Passeggiando per il quartiere Coppedé è facile dimenticarsi di essere a Roma: visitarlo significa immergersi in un luogo che sembra incantato tra edifici ricchi di elementi e simboli che evocano mitologia, tradizione e mistero. Uno dei più particolari è la Fontana delle Rane, impreziosita da 12 sculture che rappresentano proprio delle rane.
San Pietro dalla serratura del Priorato di Malta
Il lungo viaggio alla scoperta dei luoghi segreti di Roma non può non passare per il buco della serratura dal quale si vede la Cupola di San Pietro (immagine in copertina). Per godere della vista unica sulla cupola più famosa del mondo bisogna recarsi al cancello del Priorato dei Cavalieri di Malta, sulla parte più alta dell’Aventino, vicino al Giardino degli Aranci.
Una volta davanti al cancello del Priorato, non resta che sbirciare attraverso la serratura: il buco consente di avere un panorama unico sulla Cupola di San Pietro, regalando un’emozione indescrivibile, soprattutto all’imbrunire quando inizia a calare il buio sulla Capitale.
Sant’Ivo alla Sapienza
Il primo giorno del tour che porta alla scoperta dei luoghi nascosti di Roma termina con Sant’Ivo alla Sapienza (foto in basso). La chiesa, dedicata a Sant’Ivo Hélory, è situata nel rione di Sant’Eustachio: venne realizzata durante la seconda metà del XVII secolo dall’architetto Francesco Borromini.
Sant’Ivo alla Sapienza, per i suoi valori artistici, tecnici e simbolici, è considerato come uno dei capolavori di Borromini, oltre che del Barocco e dell’architettura in generale. L’edificio è un esagono inscritto in un triangolo su cui si attestano semiesagoni e semicerchi di cappelle e absidi: l’interno è una vertigine di pieni e di vuoti, finito e infinito.
Da non perdere:
- Casina delle Civette
- Quartiere Coppedé
- San Pietro dalla serratura del Priorato di Malta
- Sant’Ivo alla Sapienza
Giorno 2
Basilica dei Santi Quattro Coronati
II secondo giorno è incentrato su chiese e luoghi che si trovano lontani dai percorsi abituali dei turisti e parte dalla zona del Colosseo, in via San Giovanni Laterano: attraversandola si arriva alla Chiesa dei Santi Quattro Coronati. L’edificio ha le sembianze di un castelletto di mattoni e somiglia quasi a una mini-fortezza: per arrivare all’entrata bisogna attraversare un paio di cortili.
Al suo interno troviamo la Cappella di San Silvestro, con affreschi duecenteschi dai colori vivi che sembrano appena usciti dal pennello dell’artista che li ha dipinti (foto in basso). Gli affreschi della Cappella di San Silvestro raccontano le storie di Papa Silvestro, la cosiddetta Donazione di Costantino: l’Imperatore viene raffigurato con la faccia piena di pustole, mentre il Pontefice lo battezza e lo guarisce, facendolo convertire al Cristianesimo.
Basilica dei Santi Cosma e Damiano
L’itinerario procede verso via dei Fori Imperiali e le Terme: passando sotto i pini di via di San Gregorio e superando l’Arco di Tito, si arriva alla Basilica dei Santi Cosma e Damiano. La chiesa è abbastanza piccola e si trova in mezzo ad archi e colonne. Al suo interno ci sono sgargianti mosaici blu che caratterizzano l’abside, il presepe napoletano del Settecento e l’antico tempio di Romolo innestato dentro la chiesa.
La Basilica dei Santi Cosma e Damiano è il primo luogo di culto cattolico della Capitale sorto nell’area del Foro Romano: situata nel Tempio della Pace, è dedicata ai due fratelli arabi, dottori, martiri e santi che vissero ai tempi dell’Imperatore Diocleziano.
Chiesa di San Girolamo della Carità
Uscendo dal Foro e dirigendosi a piedi verso piazza Farnese si raggiunge la Chiesa di San Girolamo della Carità, situata in via di Monserrato nel Rione Regola, uno dei quartieri più antichi di Roma dato che la zona apparteneva addirittura al Campo Marzio.
Secondo la leggenda la Chiesa di San Girolamo della Carità venne fondata nel IV secolo sull’area della casa che aveva ospitato San Girolamo. La facciata è opera di Carlo Rainaldi: l’interno dell’edificio presenta una navata unica coperta da un ricco soffitto ligneo intagliato. La chiesa, al suo interno, ospita la Cappella Spada realizzata da Virgilio Spada in collaborazione con Francesco Borromini e decorato da un ricco rivestimento di diaspro e marmi preziosi.
Chiesa di Santa Maria della Pace
Il lungo tour per le strade della Capitale si conclude con la Chiesa di Santa Maria della Pace che si trova nell’omonima piazza del Rione Ponte, non distante da piazza Navona. L’interno ha una breve navata con una crociera ottagonale e una tribuna sormontata da una cupola. La prima cappella a destra ha il nome di Cappella Chigi perché commissionata dal banchiere del Papa Agostino Chigi: l’architettura è attribuita a Raffaello che eseguì l’affresco sull’arco delle “Sibille e Angeli” databile all’anno 1514.
Da non perdere:
- Basilica dei Santi Quattro Coronati
- Basilica dei Santi Cosma e Damiano
- Chiesa di San Girolamo della Carità
- Chiesa di Santa Maria della Pace
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