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A Roma è scoppiato il "giallo" Sampietroni: cosa sta succedendo

A Roma è scoppiato il "giallo" Sampietroni: in diverse zone della Capitale molto frequentate dai turisti sono comparse le pietre in formato gigante

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Sampietrini a Roma

A Roma si infittisce il mistero dei Sampietroni, i maxi blocchi comparsi in varie zone della Capitale e che sembrano accomunati dalla stessa firma.

“Giallo” Sampietroni a Roma

Dopo piazza Cola di Rienzo e via Pietro Pomponazzi, altri Sampietroni sono comparsi a pochi metri da piazza Trilussa a Trastevere, uno dei luoghi più amati dai giovani e dai turisti a Roma, eletta tra le migliori città per la movida in Italia.

Accanto alle pietre maxi, simili a sedute, è comparso anche un cartello con la scritta “So’ cresciuto, so’ futuro” che invece di fornire altri indizi per aiutare a decifrare il gesto, contribuisce a rendere ancora più enigmatica tutta la situazione.

Come riferito da ‘Repubblica’, il I Municipio sta cercando di risalire all’anonimo autore: nonostante la sua identità sia ancora sconosciuta, ci sarebbe più di un sospetto che potrebbe portare alla scoperta di questa specie di moderno “Pasquino”.

Il fatto che l’ignoto artefice abbia continuato a lasciare il proprio segno in alcuni dei luoghi simbolo della Capitale, frequentati sia dai romani che dai turisti, lascia pensare che non abbia alcuna intenzione di fermarsi. Le indagini per risalire all’autore sono in corso e le telecamere installate in zona potrebbero fornire indizi utili: qualora le autorità riuscissero a identificare l’autore, questo verrebbe sanzionato.

Il parlamentino del Centro Storico di Roma, nel frattempo, è intenzionato a rimuovere i Sampietroni che sono stati posizionati sul suolo cittadino senza alcuna autorizzazione.

Prima di via Trilussa, i Sampietroni erano comparsi in altre zone di Roma, tra cui piazza Cola di Rienzo, all’angolo con via Ezio a Prati. In precedenza le maxi sedute erano spuntata in via Pietro Pomponazzi, nei pressi dei Musei Vaticani.

Le installazioni della Capitale

Installazioni simili ai Sampietroni erano stati proposti da un disegnatore, ma come riferito da Lorenza Bonaccorsi, presidente del parlamentino del Centro, l’idea fu bocciata: “Due anni fa un disegnatore di Sampietroni ci aveva proposto qualcosa di simile – le parole della Bonaccorsi riportate dal ‘Corriere della Sera’ – ma l’idea non ci era piaciuta”.

I Sampietroni ricordano altre operazioni messe a segno nella Capitale con l’obiettivo di richiamare l’attenzione, con finalità comunicative diverse: una delle più note è stata la Fontana di Trevi “rosso sangue” del futurista graziano Cecchini, il quale tinse di rosso l’acqua dello storico monumento romano che sta per diventare a numero chiuso.

Quella dei Sampietroni è solo una delle tante boutade nate intorno ai sampietrini, le pietre simbolo della Capitale, testimonianza dell’antica sapienza artigianale diventata sempre più rara al giorno d’oggi. I sampietrini sono croce e delizia per i romani: c’è chi li ama perché riconosce la loro importanza a livello storico e artistico, ma c’è anche chi li odia per via dei problemi che rappresentano per la viabilità, soprattutto in caso di pioggia.

Ad amarli sono anche tanti turisti che visitano Roma: capita spesso che i sampietrini spariscano perché portati via come souvenir da visitatori, stranieri e non. Nel 2017 un turista inglese, pentito dopo aver trafugato un sampietrino, lo aveva rispedito a una vineria di Roma, con la preghiera di rimetterlo al suo posto.