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Invasione di meduse alla Riviera delle Palme: cosa sta succedendo

Invasione di meduse sulle spiagge della Riviera delle Palme nelle Marche: la specie di appartenenza non è ancora stata identificata con certezza

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Il Castello di Sammezzano

Tra fine aprile e inizio maggio del 2025 c’è stata una vera e propria invasione di meduse spiaggiate sulle coste del Mar Adriatico e in modo particolare lungo tutto il litorale della Riviera delle Palme nelle Marche (da non confondere con l’omonima Riviera delle Palme della Liguria).

Il fenomeno non poteva passare inosservato soprattutto tra chi passeggia abitualmente sul litorale e chi ha approfittato dei ponti di primavera per una giornata in riva al mare: impossibile non notare la presenza di meduse colorate, in molti casi anche di dimensioni significative.

Invasione di meduse sulla Riviera delle Palme

Come si legge su ‘Il Resto del Carlino’, le reazioni all’invasione di meduse sulla Riviera delle Palme è stata accolta in diversi modi: i passanti hanno scattato foto da postare sui social network, mentre per i concessionari di spiaggia la loro presenza sarebbe la testimonianza di acque pulite e in perfetta salute.

Del fenomeno ha parlato la biologa marina Olga Annibale della società cooperativa Argo, spiegando come ci siano ancora dei dubbi sull’effettiva specie delle meduse che hanno invaso la costa marchigiana: “Sebbene l’immagine sia di forte impatto visivo, non è stato possibile attribuire con certezza l’evento a una specifica specie – ha spiegato a ‘Il Resto del Carlino – potrebbe trattarsi di Pelagia noctiluca, nota anche come medusa luminosa o di Aurelia aurita, la cosiddetta medusa quadrifoglio”.

E ancora: “Entrambe le specie come tutte le meduse, presentano cellule urticanti e sono ricorrenti nel Mediterraneo. La Pelagia noctiluca è riconoscibile per il suo colore rosato-violaceo e la capacità di emettere bioluminescenza; può causare irritazioni cutanee. La Aurelia aurita, invece, ha un corpo trasparente con quattro cerchi violacei ben visibili al centro, le cosiddette gonadi ed è generalmente innocua per l’uomo”.

Le cause dello spiaggiamento e i rischi per la pesca

Sulle cause dello spiaggiamento di massa delle meduse, la biologa ha dichiarato: “Potrebbe essere la conseguenza di un bloom primaverile, un fenomeno che interessa regolarmente il bacino adriatico, specialmente tra aprile e giugno. Tali bloom sono indotti da una combinazione di fattori ambientali: aumento della temperatura superficiale, maggiore disponibilità trofica (plancton), condizioni idrodinamiche relativamente stabili e, in alcuni casi, input di origine antropica”.

Per quanto riguarda i possibili problemi che le meduse in grandi quantità possono causare alla pesca, la biologa ha spiegato che in questi giorni sono stati in molti a lamentare dei disagi, in modo particolare con la pesca a strascico.

Negli ultimi tempi le meduse sono comparse in diverse zone d’Italia: uno dei casi più recenti è quello della spiaggia del Poetto di Cagliari, dove nella mattinata di sabato 26 aprile 2025, l’arenile era quasi totalmente ricoperto da questi organismi. In base a quanto riferito da ‘Unione Sarda’, gli esemplari dovevano appartenere alla specie Aurelia Aurita, conosciuta anche con il nome di medusa orecchiona per i suoi caratteristici quattro lobi a forma di fiore, ben visibili al centro del corpo gelatinoso.

Durante il 2024, invece, la massiccia presenza di meduse in Toscana ha portato alla nascita del “Medusometro”: si tratta di uno strumento, strumento che avvisa i bagnanti riguardo le condizioni dell’acqua.