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Richieste più assurde dei turisti al ristorante, caso a Firenze

A Firenze aumentano gli episodi curiosi e insoliti legati alle abitudini dei turisti nei ristoranti: ecco le richieste che stanno facendo discutere

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Valentina Alfarano

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

Turisti e ristoranti a Firenze

Nel pieno dell’estate fiorentina, con le strade del centro affollate e i tavoli all’aperto sempre occupati, riemerge il dibattito sulle abitudini dei turisti nei ristoranti e tra richieste insolite, strategie per risparmiare e tensioni legate ai costi, la questione solleva interrogativi su cosa significhi davvero vivere – e far vivere – l’esperienza della città.

Cosa chiedono davvero i turisti nei ristoranti di Firenze

Nei ristoranti del centro storico di Firenze si registrano sempre più spesso modalità non convenzionali di ordinare e consumare e in un locale nei pressi di Ponte Vecchio, ad esempio, sei persone hanno condiviso due pizze, un’insalata e due bottigliette d’acqua.

A raccontare l’episodio è stato Ugo Lorenzo Portaccio, titolare del ristorante Totò. Come riportato su ‘La Nazione’, Portaccio ha ricordato: “Mi ricordo poi di un giorno a pranzo. Sono entrate 30 persone, si sono sedute in vari tavoli. In 30, nessuno ha preso un piatto a testa. Hanno diviso tutto”.

Tra le richieste più frequenti, spiega il ristoratore, c’è quella di non pagare il coperto: “Sono tantissimi quelli che non accettano di pagare il coperto, e chiedono di rinunciare al pane pur di non pagarlo”.

Accade anche che alcuni clienti si presentino con l’acqua da casa o chiedano semplicemente un po’ d’olio per accompagnare il pane e improvvisare una bruschetta. Episodi che testimoniano un modo diverso – talvolta creativo, altre volte discusso – di vivere la ristorazione in una città che accoglie ogni giorno migliaia di persone provenienti da tutto il mondo.

E c’è persino chi chiede una bistecca alla fiorentina da 200 grammi, ben cotta, una richiesta che per i ristoratori locali suona quasi come un controsenso gastronomico, dato che la celebre carne toscana è per tradizione alta, abbondante e servita al sangue.

Perché i ristoratori fiorentini sono sempre più esasperati

Secondo alcuni gestori fiorentini questo sembrerebbe essere un fenomeno che va ben oltre la stranezza: un vero cambio di approccio da parte di molti turisti mordi e fuggi, a loro avviso più interessati a spendere poco che a vivere un’esperienza culturale o gastronomica.

Non si tratterebbe solo una questione economica: a pesare sarebbe l’impatto collettivo. Il centro di Firenze è sempre più congestionato da comitive che non consumano, riempiono le strade e lasciano sporcizia. Davide Risoluti, titolare della Vineria del Re in piazza della Repubblica, ha più volte espresso preoccupazione.

Come riportato su ‘La Nazione’, Risoluti ha affermato: “Un turismo invadente, eccessivo. Non porta valore alla città. Parliamo di comitive che scendono dai pullman, intasano le strade a piedi, si siedono ovunque, anche per terra. Lasciano rifiuti, riempiono i cestini, sporcano. E poi non spendono. Guai a parlare di coperto: si lamentano anche per pochi euro. Questo non è turismo di qualità, è solo passaggio. E Firenze non è fatta per questo”.

Come riportato su ‘La Nazione’, Risoluti ha aggiunto: “Mancano soprattutto gli americani: erano i clienti migliori. Educati, curiosi, rispettosi. Ora vedo solo persone che entrano, chiedono l’acqua del rubinetto e si offendono se gli fai pagare il servizio. E mentre noi dobbiamo rispettare regole e licenze, ci sono supermercati che vendono piatti pronti. Non è ristorazione, è una farsa”.

In una città come Firenze, dove l’accoglienza incontra la tradizione enogastronomica, il confronto tra qualità dell’offerta e sostenibilità dei costi resta aperto. Proprio su questo punto si è riacceso il dibattito, anche a seguito di un recente “caso scontrino” che ha coinvolto un esponente del Comune.

La cautela degli operatori è tangibile, in particolare guardando al mese di agosto: molte prenotazioni risultano ancora assenti e resta il timore che l’attuale afflusso turistico non sia sufficiente a garantire l’equilibrio economico delle attività.