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Allarme per i pappagalli alieni in Italia: "Vanno abbattuti"

Allarme per i pappagalli alieni in Italia: verrebbero abbattuti se passasse l'emendamento al Ddl Maran sulla fauna selvatica e il prelievo venatorio

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Tempi duri per i pappagalli alieni in Italia: un emendamento al Ddl Maran sulla fauna selvatica e il prelievo venatorio punta ad allargare le specie per cui sarà previsto l’abbattimento, comprendendo anche i parrocchetti, vivaci pappagallini diffusi ormai da anni nel nostro Paese.

Allarme per i pappagalli alieni in Italia

Il Ddl Maran è il testo firmato da tutti i capogruppo della maggioranza al Senato che riforma la legge 157 del 1992 sulla tutela della fauna selvatica e sul prelievo venatorio. Il disegno di legge, come riferito da ‘Open’, è stato assegnato alle Commissioni Ambiente e Agricoltura di Palazzo Madama, con una discussione che riprenderà dopo la pausa estiva dell’attività parlamentare.

Nel mirino ci sono diverse specie, a cominciare dai parrocchetti dal collare, pappagalli che ormai sono molto diffusi in Italia: le segnalazioni negli ultimi anni sono arrivate dal centro di Genova, dal Parco di Monza, dalla città di Bolzano, dall’Orto Botanico di Palermo, da Roma e provincia, dalle province di Pavia, Ferrara e Bologna, da zone di Milano come Parco Sempione e Parco Lambro, dalla Toscana e dalla Puglia.

Innocui per gli esseri umani, i parrocchetti dal collare rappresentano un pericolo per l’agricoltura: basti pensare che nel luglio del 2024 questi volatili hanno devastato interi campi coltivati in provincia di Bologna, creando diversi disagi a tutto il settore.

In città i parrocchetti sono un incubo per merli e cince, per via della loro grande aggressività, mentre in campagna si accaniscono sui terreni seminati, in particolare quelli di girasoli. Solitamente attaccano in stormi di 40-50 esemplari: pur mangiando pochi semi, per uno ingoiato ne fanno cadere a terra un centinaio, vanificando il lavoro di mesi.

Provenienti dall’Asia minore, i parrocchetti dal collare sono arrivati in Italia almeno da 35 anni, riuscendo a stabilirsi in un habitat diverso da quello originario. L’emendamento al Ddl Maran andrebbe prevede l’abbattimento per diverse specie, pappagalli compresi. Qualora dovesse passare l’emendamento, i metodi previsti includono la cattura tramite trappole o reti oppure, se necessario, anche l’utilizzo di armi da fuoco.

Le altre specie nel mirino

Oltre ai pappagalli dal collare, nel mirino ci sono altre specie non autoctone come l’Ibis sacro, un uccello originario dell’Africa, ma anche i piccioni domestici. Proprio la situazione dei piccioni è stata affrontata a ‘Open’ da Francesco Bruzzone, il responsabile del Dipartimento sulla gestione della fauna selvatica della Lega:

“Anche se può sembrare anomalo, dopo aver nidificato nelle città, questi piccioni si spostano nei campi coltivati per nutrirsi, e provocano danni significativi alle colture e, di conseguenza, agli agricoltori. Tutte le Regioni della pianura hanno un grosso problema con i piccioni, che non si nutrono certo di erba, ma di sementi”.

E ancora: “Se un agricoltore semina un campo di riso, ecco che arrivano stormi di centinaia di piccioni che divorano tutto. E l’agricoltore è costretto a riseminare da capo”. Sui piccioni selvatici invece ha dichiarato che “vanno protetti, perché sono autoctoni, specie selvatica tutelata. Ormai ce ne sono pochissimi”.

Della questione ha parlato anche  l’eurodeputata della Lega Anna Maria Cisint: “Gli agricoltori sono stanchi di subire danni alla semina e di veder compromessa la raccolta di colture sensibili come il girasole, a causa dei piccioni che nulla hanno a che fare con le specie di uccelli selvatici”.