Questo sito contribuisce all’audience di

Virgilio InItalia

La Rai ha fatto infuriare la città di Siena: scatta la diffida

Un documentario andato in onda su Rai 5 ha fatto arrabbiare il Comune di Siena e il Consorzio di Tutela del Palio: i motivi e cosa è successo

Pubblicato:

La città di Siena

Un documentario andato in onda su Rai 5 domenica 16 marzo 2025 ha fatto arrabbiare Siena e il Consorzio per la tutela del Palio che hanno lamentato l’utilizzo di immagini e materiale senza autorizzazione, chiedendo la rimozione del programma sul web e annunciando una specifica diffida.

La Rai ha fatto infuriare Siena e il Consorzio per la tutela del Palio

Sul sito ufficiale del Consorzio per la tutela del Palio di Siena, è stato pubblicato un lungo comunicato intitolato “Documentario Siena e il senso della vita, comune di Siena e Consorzio per la tutela del Palio prendono le distanze” per “utilizzo improprio di immagini e mancata condivisione con la comunità senese”.

Nel comunicato, si legge: “Il Comune di Siena e il Consorzio per la Tutela del Palio di Siena prendono decisamente e convintamente le distanze dalle immagini apparse nel filmato ‘Siena e il senso della vita’, prodotto dalla Rai e andato in onda ieri, domenica 16 marzo su Rai 5.

Sia amministrazione comunale che Consorzio non sono mai stati interpellati dalla produzione, che ha utilizzato senza la necessaria e dovuta autorizzazione immagini relative alle Contrade e al Palio. Si è dunque completamente ignorata l’interlocuzione con l’istituzione che rappresenta l’intera comunità senese, nonché organizzatrice del Palio, ovvero il Comune di Siena; si è completamente omesso di interpellare l’ente preposto alla tutela delle immagini del Palio, ovvero il Consorzio. Mancanze molto gravi quando si prova a narrare, attraverso una produzione televisiva, tematiche così delicate.

Come impone il copyright detenuto dal Consorzio per la Tutela del Palio, non è infatti ammesso l’utilizzo di immagini della corsa, dei costumi del Corteo Storico e di tutto quanto identifica i simboli contradaioli senza il preventivo assenso del Consorzio. A questo si aggiunge anche una totale assenza di condivisione e di approccio alla comunità senese, come detto rappresentata da amministrazione e da Consorzio, che ha portato alla definizione di un prodotto finale che non coglie valori culturali, storici e sociali delle Contrade e del Palio.

Comune e Consorzio richiamano inoltre a un generale senso di responsabilità da parte di tutti gli attori coinvolti, affinché si porti avanti con convinzione e condivisione la tutela delle unicità senesi. Lo stesso Consorzio per la Tutela del Palio di Siena provvederà a inviare una diffida alla produzione per l’utilizzo improprio del materiale sopracitato”.

Il documentario e il Consorzio

Il Palio di Siena e le Contrade hanno occupato solamente la parte iniziale del documentario: la narrazione, infatti, è poi proseguita su altri obiettivi, parlando di attori teatrali, scrittori e aziende agricole del territorio.

Il Consorzio per la tutela del Palio di Siena “è una cooperativa retta e disciplinata secondo il principio di mutualità, senza fini di speculazione privata, ed ha come scopo principale quello di svolgere attività in favore delle Contrade”.

Per sua stessa natura si pone a servizio delle Contrade del Centro Storico, con l’obiettivo di proteggere il loro patrimonio storico e culturale, assicurandone una corretta diffusione e tutela. La prima causa promossa a difesa dell’immagine delle Contrade e del Palio di Siena è datata 1977, quando, per decreto del Pretore di Asti, vennero sequestrate cartoline che pubblicizzavano ‘Asti Medievale’ usando indebitamente riproduzioni di alfieri del Corteo Storico.