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Nasce il primo zucchero biologico interamente italiano

A produrlo la cooperativa Coprob, che ha riportato la coltivazione biologica della barbabietola in sette regioni italiane

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Arriva sugli scaffali il primo zucchero biologico 100% italiano

A partire da febbraio, arriva sugli scaffali della grande distribuzione il primo e unico zucchero biologico 100% Made in Italy. A produrlo è Italia Zuccheri, marchio della cooperativa Coprob, l’unica filiera in questo settore totalmente italiana con stabilimenti in Emilia Romagna e Veneto.

Fondata nel 1962 a Minerbio, in provincia di Bologna, la cooperativa coinvolge oggi 7mila aziende agricole che hanno sposato i valori della sostenibilità dedicandosi alla coltivazione biologica della barbabietola, per una produzione di circa 300mila tonnellate di zucchero, pari al 56% della quota di produzione nazionale.

L’azienda, leader nel settore bieticolo saccarifero italiano, opera attraverso due stabilimenti, quello di Minerbio, alle porte del capoluogo emiliano, e lo zuccherificio a Pontelongo, in provincia di Padova, situati negli stessi comprensori bieticoli che forniscono loro la materia prima, così da permetterne la trasformazione in tempi brevi dall’estirpo.

La semina delle barbabietole avviene nei primi mesi dell’anno, tra fine gennaio e metà aprile, mentre il raccolto si svolge tra agosto e settembre, utilizzando particolari macchinari, fino al trasporto negli zuccherifici. Il succo madre della barbabietola viene poi trattato attraverso pressione e temperatura, per preservarne le sostanze in esso presenti.

In questo modo, si ottiene il primo e unico zucchero grezzo estratto solo da barbabietole italiane “Nostrano Bio”, destinato sia ai consumatori sia ai professionisti che hanno esigenze particolari quando si parla di materie prime, offrendo loro l’alternativa ideale allo zucchero di canna.

La coltura della barbabietola da zucchero riveste anche una grande importanza dal punto di vista ambientale, poiché nutre il terreno e permette di migliorare la produttività delle colture successive, in particolar modo dei cereali, contribuendo a contenere le erbe infestanti e a ridurre in modo naturale la comparsa di parassiti e di malattie.

Ad oggi, su 33mila ettari coltivati a barbabietole, 1.600 sono bio, ma l’obiettivo della cooperativa Coprob è quello di raggiungere l’80% della superficie nel giro di qualche anno. Bio anche il packaging del primo zucchero 100% italiano, interamente compostabile, approvato anche da Legambiente.

Una vera e propria rivoluzione che ha riportato la biocoltura in aree in cui era scomparsa. Attualmente, la coltivazione di zucchero bio, avviata da Coprob, interessa, infatti, sette regioni italiane, con Lombardia, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Umbria e Marche che vanno ad aggiungersi all’Emilia-Romagna e al Veneto, dove sono nati e operano gli stabilimenti della filiera.