Genepì: il Piemonte mette in commercio il liquore certificato
Il tipico liquore di erbe alpine piemontesi dovrà rispettare determinate caratteristiche presentate nella scheda tecnica
Ci sono voluti più di dieci anni, ma finalmente il Piemonte mette in commercio il primo Genepì Ig. L’iter per la produzione certificata del tipico liquore di erbe alpino è stato avviato nel 2008 dall‘Associazione per la Tutela e la Valorizzazione del Genepì, in collaborazione con la Regione Piemonte.
D’ora in avanti, il vero Genepì piemontese dovrà rispettare determinate caratteristiche presentate nella scheda tecnica di indicazione geografica stilata dal presidente dell’associazione, Paolo Rovera, e approvata dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Per la prima volta si ha una certificazione di prodotto in cui sarà garantita una quantità minima di fiori per litro, una gradazione minima, una quota zuccherina minima e il rispetto di tutte le norme vigenti.
Stando a quanto si legge nella scheda tecnica dell’indicazione geografica (Ig), il Genepì impiegato nella preparazione del “Genepì del Piemonte” deve provenire dalla raccolta di piante spontanee o da coltivazioni ammesse nel territorio amministrativo dei comuni delle Province di Alessandria, Biella, Cuneo, Torino, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli.
La quota ottimale di coltivazione è stata individuata al di sopra dei 1500 metri s.l.m., su terreni esposti a sud, considerato che le piante difficilmente si adattano alle temperature elevate di quote più basse. Possono essere comunque ammesse altitudini inferiori, purché mai sotto i 1400 metri s.l.m., quando ciò sia giustificato da esposizioni favorevoli e da risultati qualitativi dimostrabili.
Il genepì ha origini antichissime ed è tradizionalmente utilizzato come digestivo. Il liquore “Genepì del Piemonte” è legato all’ambiente alpino, dove le piante di Artemisia crescono spontaneamente ad un’altitudine superiore ai 2000 metri tra le rocce, nelle morene dei ghiacciai. La pianta officinale è stata storicamente utilizzata per curare anche diverse patologie infiammatorie e per contrastare i problemi legati alle vie respiratorie, grazie alle sue proprietà espettoranti e decongestionanti.
Il liquore Genepì del Piemonte conserva, dunque, un legame culturale molto forte con l’ambiente alpino, in virtù delle secolari tradizioni familiari e della capacità dei liquoristi di ottenere un prodotto che mantiene intatte le caratteristiche della pianta.
Attualmente, in Piemonte vengono prodotte 30.000 bottiglie di Genepì certificato all’anno. Con la presentazione ufficiale del Genepì Ig, si dà ora il via al progetto di divulgazione e commercializzazione del prodotto tipico della cultura alpina piemontese, con l’obiettivo di vedere aumentare le ditte certificate e preservare le coltivazioni, la storia e la gestione del territorio montano.
POTREBBE INTERESSARTI
-
Schiuma dal mare di Bellaria, è eutrofizzazione: cosa è successo
-
I ristoranti che hanno perso la Stella Michelin nella Guida 2025
-
I ristoranti più cari d'Italia, da Bottura a Cannavacciuolo
-
Avetrana, la serie su Sarah Scazzi cambia titolo: quando esce
-
Perché la serie tv Avetrana è stata sospesa dal Tribunale
-
Chi ha inventato i tortellini? La Bbc spiazza Modena e Bologna
-
Flavio Briatore apre un Crazy Pizza a Torino: prime anticipazioni
-
A Milano è tornato il "nebiun": cosa sta succedendo e perché
-
Allarme cozze in Italia: cosa sta succedendo