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Portarono via reperti dall'Italia: il loro gesto prima di morire

Dopo oltre 60 anni una coppia danese decide di restituire i reperti etruschi sottratti dall'Italia rispettando le ultime volontà dei genitori

Pubblicato:

Valentina Alfarano

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

Coppia danese restituisce reperti etruschi italiani

Negli anni Sessanta, una coppia di turisti danesi visitò l’Italia e, durante il viaggio, portarono con sé alcuni reperti etruschi. Questi antichi oggetti, risalenti al VI secolo a.C., furono ritrovati nei pressi delle necropoli di Cerveteri, una delle aree archeologiche più significative dell’antica civiltà etrusca. Oltre mezzo secolo dopo, i figli della coppia hanno chiesto come poter riconsegnare questi reperti all’Italia, onorando così le ultime volontà dei genitori.

L’acquisto dei reperti etruschi e i dubbi emersi col tempo

Come racconta Mads Herman Søndergaard, figlio della coppia, i genitori acquistarono gli oggetti durante il loro viaggio, pensando fossero autentici souvenir. Si dice che l’acquisto sia avvenuto in circostanze particolari, da un venditore che teneva gli artefatti nel bagagliaio della sua auto.

All’epoca, l’idea che questi oggetti fossero parte del patrimonio culturale italiano non era ben chiara alla coppia. Col passare degli anni, però, si resero conto che le dichiarazioni del venditore sulla legalità della vendita erano molto probabilmente false.

I reperti, coperti ancora di terra e tracce della loro antica provenienza, furono portati in Danimarca e tenuti nella soffitta della casa di famiglia per decenni, senza mai essere esposti o utilizzati. Solo negli ultimi tempi, dopo aver appreso di simili restituzioni da parte di altri collezionisti, i figli hanno deciso di indagare su come agire per restituire questi beni al loro luogo di origine.

La decisione di restituire i reperti prima della morte dei genitori

Come riportato dal ‘Guardian’, Mads Herman ha spiegato che il desiderio dei genitori di restituire i reperti è stato espresso poco prima della loro morte. “Sebbene mio padre sia morto improvvisamente prima che gli oggetti venissero restituiti, gli oggetti appartengono ancora alla sua proprietà. Quindi gli eredi, mia sorella e io, stiamo solo eseguendo le sue ultime volontà” .

Suo padre, un insegnante, aveva iniziato a sentirsi sempre più a disagio riguardo al possesso di quegli oggetti, intuendo il loro reale valore storico e culturale. Sebbene il padre sia deceduto prima di poterli restituire, i figli stanno cercando di portare a termine il compito.

Gli oggetti sono stati esaminati da un esperto e si ritiene che provengano da una tomba etrusca, saccheggiata dai tombaroli. Si tratta di artefatti di grande valore, stimati in diverse migliaia di euro.  La necropoli della Banditaccia di Cerveteri è una delle più vaste e imponenti del mondo antico. Si estende lungo una strada sepolcrale che supera i 2 chilometri di lunghezza, e il suo utilizzo risale al IX secolo a.C., perdurando fino all’epoca ellenistico-romana.

Le tombe più antiche, risalenti ai primi insediamenti, erano principalmente di due tipi: a pozzo, dove i resti venivano incinerati e deposti in vasi biconici, e a fossa, riservate alle sepolture con inumazione. Questa necropoli offre uno straordinario spaccato delle pratiche funerarie e della cultura etrusca.

I figli della coppia, un ingegnere e una fisica, hanno contattato le autorità italiane per ricevere istruzioni su come procedere, ma, come ha sottolineato Mads: “Siamo molto felici di restituire gli oggetti all’Italia ma aspettiamo istruzioni su come muoverci perché non puoi rispedirli semplicemente per posta”. Attendono quindi una risposta su quale sia il modo migliore per riportare questi preziosi reperti in Italia.