Il caso della birra pugliese: lo spot fa arrabbiare i bergamaschi
Lo spot di una birra pugliese scatena la polemica sui social: la rappresentazione del consumatore del Nord Italia ha fatto arrabbiare i bergamaschi
Da una parte i pugliesi, dall’altra i bergamaschi: ciascuno di essi è rappresentato in modo un po’ stereotipato, come spesso accade nelle pubblicità – d’altra parte, bisogna colpire l’attenzione del consumatore in pochi secondi. Può però succedere che tutto ciò scateni la polemica, diffusasi rapidamente sui social. È il caso della birra pugliese, che è ormai diventata un caso. Scopriamo di cosa si tratta.
Lo spot della birra pugliese
Partiamo dall’inizio: negli ultimi tempi, uno storico brand pugliese (con sede a Taranto) che produce un’ottima birra ha deciso di realizzare uno spot pubblicitario che andasse oltre i confini regionali, mostrando ai consumatori quanto il suo prodotto fosse apprezzato in tutta Italia. E così, in onda appare uno slogan che ricorda come la birra sia “amata dai pugliesi più pugliesi, ma anche dal tuo amico di Bergamo”.
Le immagini che lo accompagnano, tuttavia, non sono state apprezzate dalla totalità del pubblico. Nei primi frame dello spot si vedono marinai e gruppi di amici che si divertono in spiaggia, giocando a carte: sono i “pugliesi più pugliesi”, che vengono rappresentati come dediti al mare in tutte le sue sfumature. E i bergamaschi?
Questi ultimi sono impersonati da un uomo che, infagottato in un maglione di lana e in un paio di morbidi pantaloni verdi, siede su una poltrona tenendo in mano un libro e una bottiglia di birra. La stanza è quella tipica di una baita di montagna, con le pareti interamente rivestite di legno e qualche trofeo appeso qua e là. Non sembrerebbe esserci nulla di male, ma sui social è subito montata la polemica.
La polemica dei bergamaschi
Il caso è scoppiato sulla pagina Facebook “Sei di Bergamo se…”, dove un’utente ha pubblicato lo spot della birra pugliese dichiarando di sentirsi rappresentata nella maniera sbagliata. “Il bergamasco è stato ridotto al troglodita buzzurro vestito come uno Yeti in una baita. Non che avessi mai acquistato il marchio, ma d’ora in poi ho un valido motivo per non farlo”.
Numerose sono le voci che dibattono sulla questione, come spesso avviene sui social. C’è chi dà manforte all’utente indignata, rivedendo nelle sue parole la rabbia per uno stereotipo che fa ancora fatica ad essere cancellato. Addirittura, qualcuno ritiene lo spot “rivoltante e offensivo per Bergamo e i bergamaschi”. Qualcuno prova a stemperare l’atmosfera, ridendoci su: “È già un passo avanti che non ci abbiano rappresentato con un muratore con la cazzuola in mano“.
In molti, invece, non vedono nulla di male nella campagna pubblicitaria della birra pugliese. Si tratta solo di un modo come l’altro per vendere un prodotto, sottolineando quanto quest’ultimo possa essere apprezzato anche da persone molto diverse tra loro: per questo ci sono dei marinai pugliesi, ma anche dei bergamaschi di montagna, a simboleggiare i due “estremi” italiani.
L’intento, dunque, non sarebbe affatto offensivo: lo spot vuole solamente rappresentare due realtà che non hanno molto a che fare l’una con l’altra, senza denigrare. Anzi, c’è chi ci vede persino un motivo di orgoglio: “Il messaggio vuol dimostrare che un prodotto del Sud piace anche al Nord. Hanno usato un bergamasco? Forse perché è di gusti fini e non tutto piace ai bergamaschi”.
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