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Una pistola della Seconda Guerra Mondiale al Giardino di Boboli

Trovata una vecchia pistola nascosta in un muro al Giardino di Boboli: l’arma, ormai inutilizzabile, risale alla Seconda Guerra Mondiale

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Trovata una pistola al Giardino di Boboli: è della Seconda Guerra Mondiale

Una vecchia pistola è stata ritrovata per caso nascosta in un muro, in prossimità di alcuni uffici del complesso museale degli Uffizi, a Firenze.

Il ritrovamento è avvenuto al Giardino di Boboli, a pochi passi da Palazzo Pitti, nella tarda mattinata di sabato 25 febbraio: l’arma, totalmente arrugginita ma ancora riposta nella sua fondina, risale presumibilmente alla Seconda Guerra Mondiale.

Trovata una pistola al Giardino di Boboli

Una vecchia pistola nascosta nel foro di scolo di un muro al Giardino di Boboli, a pochi passi dagli uffici del complesso museale: è quello che si è trovato davanti un dipendente delle Gallerie degli Uffizi nella tarda mattinata di sabato.

L’uomo ha notato qualcosa di strano in un foro del muro, si è avvicinato e ha trovato un’arma, visibilmente datata e totalmente arrugginita, riposta nella sua fondina.

La pistola è stata subito consegnata alla Stazione dei Carabinieri di Firenze Palazzo Pitti che, dopo aver segnalato il rinvenimento all’Autorità Giudiziaria, hanno coinvolto la Soprintendenza di Firenze per una valutazione dell’interesse storico dell’oggetto.

Presumibilmente la pistola ritrovata al giardino di Boboli risale alla Seconda Guerra Mondiale, ma non si hanno ancora dettagli più specifici sul modello e sulle vicende storiche e cittadine cui potrebbe essere legata.

Non è il primo rinvenimento simile nella provincia di Firenze: soltanto pochi mesi prima, in un terreno agricolo del Mugello, emersero dalla vegetazione quasi 150 ordigni bellici, anch’essi residuati della Seconda Guerra mondiale.

Seconda Guerra Mondiale: gli ultimi ritrovamenti in Italia

Quello appena avvenuto a pochi passi da Palazzo Pitti è l’ultimo di una lunga serie di ritrovamenti, quasi tutti casuali, avvenuti nel nostro Paese: le vicende della Seconda Guerra Mondiale hanno lasciato tracce e vivide testimonianze in tutta Italia.

La drammatica secca del Po ha già rivelato diversi residuati bellici, tra cui un carrarmato tedesco di cui gli anziani di Sermide raccontavano da tempo e un ponte di chiatte caduto sotto le bombe nel 1945. E sono numerosi i residuati della Seconda Guerra Mondiale che riposano sul fondo del Mediterraneo, a pochi metri dalle nostre coste: aerei e navi militari perduti, alcuni di grande valore storico – come il relitto della motonave italiana Valfiorita rinvenuto nel mare di Mortelle, in Sicilia.

L’ultimo importante ritrovamento di questo tipo è avvenuto proprio in Sicilia: a ottant’anni di distanza dallo sbarco degli Alleati, sono stati individuati – a profondità comprese tra i 18 e i 50 metri – i resti di tre aerei abbattuti durante la Seconda Guerra Mondiale.

Residuati bellici, in Italia 60.000 ritrovamenti l’anno

Il ritrovamento di mezzi militari, armi e munizioni risalenti al secondo conflitto mondiale si accompagna a un fenomeno ancora più diffuso, che riguarda gli ordigni bellici inesplosi sganciati sull’Italia dalle forze Alleate.

Secondo una vecchia ricerca dell’Istituto Centrale per la Ricerca Scientifica e Tecnologica applicata al mare, soltanto nel basso Adriatico erano presenti circa 20.000 residuati bellici a carica chimica. E gli ordigni bellici inesplosi ancora sotto terra sarebbero oltre 250mila in Italia, si legge in una nota del 2021 dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra.

“In totale, secondo i dati ufficiali delle forze alleate, in Italia vennero sganciate 378.891 tonnellate di ordigni”, spiegava l’ANVCG, “corrispondenti all’incirca a un milione di bombe”.

“Ogni anno vengono rivenuti circa 60.000 ordigni bellici di diverso tipo, dal proiettile d’artiglieria alla bomba d’aereo” spiegava allora Roberto Serio, Segretario Generale dell’ANVCG, invocando un intervento di tipo legislativo sulla questione.