Questo sito contribuisce all’audience di

Virgilio InItalia

Perché sta piovendo sabbia in Italia e da dove proviene

Perché sta piovendo sabbia in Italia e da dove provengono le polveri che hanno ricoperto le automobili parcheggiate all'aperto nelle regioni del Nord

Pubblicato:

Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Sabbia sulle automobili

Il caldo si è fatto attendere in Italia ma nel secondo weekend di giugno, su buona parte del Paese sono arrivate le tante agognate alte temperature che hanno permesso a molti di godersi giornate rilassanti al mare.

Il bel tempo, però, non ha riguardato tutto lo Stivale: in molte città del Nord il fine settimana è stata contrassegnato da rovesci che hanno stroncato sul nascere l’idea di una gira fuori porta. Dopo la pioggia, in diversi centri del Settentrione, le auto parcheggiate all’aperto sono state ricoperte dalla sabbia, un fenomeno che ricorre spesso nel nostro Paese.

Sabbia sulle auto: da dove viene

La sabbia che ha ricoperto le automobili al Nord, dopo la pioggia, proviene dal deserto del Sahara ed è stata trasportata sull’Italia da una perturbazione proveniente dall’Oceano Atlantico: la sabbia è caduta con le precipitazioni, andando ricoprire la parte superiore delle vetture parcheggiate in strada.

Il fenomeno della sabbia proveniente dal Sahara è molto comune: nei deserti, infatti, ci sono grandi quantità di sedimenti leggeri e secchi, polveri che possono essere sollevate dal vento fino a migliaia di metri di altezza. Le polveri vengono poi trasportate attraverso mari e oceani, rendendo il cielo di un colore giallastro.

Tecnicamente ciò che si vede sulle auto non è sabbia ma polvere. I granelli di sabbia sono troppo pesanti per essere sollevati al di sopra delle correnti atmosferiche: la polvere, al contrario, è composta da particelle molto più piccole.

Come riferito da ‘Il Post’, il meteorologo Giulio Betti del Centro Nazionale delle Ricerche ha spiegato che le polveri della sabbia possono favorire anche la produzione dei fulmini durante i temporali: questo succede quando moti di masse d’aria verticali fanno collidere le particelle che si caricano elettricamente sfregando tra di loro.

La metà della polvere presente nell’atmosfera della Terra proviene proprio dal Sahara, il deserto più grande del mondo: le polveri, a seconda delle varie stagioni dell’anno e dell’influenza dei venti, vengono trasportate in diverse direzioni. L’inizio della primavera è solitamente il periodo in cui le polveri arrivano maggiormente in Europa, andando a raggiungere anche i Paesi situati oltre le Alpi.

Gli effetti positivi e negativi delle polveri del deserto

Sui social, durante il fine settimana dell’8 e 9 giugno 2024, sono comparse diverse foto scattate dai proprietari di auto che hanno visto le proprie vetture ricoperte dalle polveri della sabbia del Sahara.

La maggior parte delle foto provengono dalle zone del Nord Italia e dai principali centri del Settentrione, come Milano, città che vanta due atenei presenti nella classifica delle migliori università al mondo secondo il nuovo QS World University Rankings 2025, e Torino.

Le zone più colpite sono state quelle interessate da rovesci atmosferici come il Piemonte, il Veneto e la Lombardia, quest’ultima inserita nell’elenco delle regioni italiane preferite dai turisti nel 2023.

Il trasporto delle polveri del deserto, al di là del fastidio causato ai tetti delle auto e ai balconi delle abitazioni, ha sia effetti positivi e negativi. I lati positivi riguardano la presenza del fitoplancton che concima nell’Atlantico ed è capace di assorbire anidride carbonica, il gas serra principale responsabile del cambiamento climatico. Dal lato opposto, però, le polveri contribuiscono alla fusione dei ghiacciai di montagna quando si depositano sulle vette delle catene montuose.