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Perché il cielo è giallo? Cosa è successo al Sud Italia

Il cielo di Napoli, del Cilento e di altre zone del Sud Italia è diventato giallo per via dei venti di Scirocco: il fenomeno spiegato da un esperto

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Cielo giallo al Sud

Il cielo di Napoli è apparso giallo nella giornata di mercoledì 27 marzo 2024: il fenomeno, legato ai venti di Scirocco tipici di questa stagione, ha riguardato anche altre zone della Campania e alcune aree del Sud Italia.

In Cilento, per esempio, la sciroccata ha dato vita a un paesaggio al limite del surreale: le sabbie provenienti dal Sahara hanno offuscato i cieli con tonalità di giallo e rosso, dando vita a un’atmosfera molto suggestiva.

Chi ha potuto guardare la zona dal satellite si è ritrovato davanti un’immensa nuvola di sabbia che si estendeva intorno al Golfo di Salerno e alla costiera cilentana. Tanti abitanti del luogo, di fronte a un cielo che sembra uscito da un dipinto, hanno colto l’occasione, scattando foto che sono poi puntualmente finite sui social network.

Cielo giallo a Napoli e al Sud: il motivo

Il colore giallo del cielo di Napoli e di altre città del Meridione è dovuto allo Scirocco che ha portato con sé la sabbia del deserto del Sahara. Del fenomeno ha parlato a lungo Gaetano Genovese, meteorologo di 3B Meteo:

“Una classica sciroccata che si verifica nei mesi primaverili, un fenomeno tipico per il nostro territorio – le parole di Gaetano Genovese riportate da parte de ‘Il Corriere della Sera’ – il colore giallo è dovuto al pulviscolo sahariano in sospensione nell’aria. Banalmente la sabbia fine del deserto del Sahara viene trasportata dallo scirocco fino al Mediterraneo e questo avviene quando si verificano determinate condizioni meteorologiche su scala euromediterraenea”.

L’esperto di 3B Meteo, il meteorologo Gaetano Genovese, ha poi spiegato: “Come le ceneri vulcaniche e le altre polveri naturali anche il pulviscolo desertico serve a favorire la pioggia, perché il vapore acqueo ha bisogno di una superficie solida dove addensarsi, concretamente senza queste polveri non si formerebbe la pioggia”.

E ancora: “Il problema si crea in giornate come questa, nelle quali il quantitativo è tale che va a oscurare i raggi solari e si ha una sorta filtro della luce che rende tutto giallo. Però anche se la pioggia ha depositato sabbia ovunque sporcando macchine e finestre, ne godrà l’agricoltura perché i sali minerali del pulviscolo fanno bene alla terra e questo è un aspetto positivo”.

Qualità dell’aria: il problema della sabbia

Il cielo giallo causato dai venti di Scirocco ha fatto scattare anche l’allarme legato alla qualità dell’aria a Napoli e nel Cilento, zona che ospita uno dei parchi nazionali più popolari d’Italia. La sabbia presente nell’aria appartiene alla categoria delle polveri sottili e respirarla non è affatto salutare.

“Pur essendo una variabile naturale, la sabbia appartiene comunque alla categoria delle PM10, cioè le polveri sottili, e non è certo salutare respirarla – ha dichiarato Genovese – tra le 12 e le 15 abbiamo registrato un picco di 5.430 milligrammi di sabbia desertica per metro quadro, un valore altissimo. Quindi chi è andato a correre sul lungo mare di Napoli non ha avuto una bella idea perché ha respirato sabbia. Per fortuna non si è formata nessuna cappa e questo proprio grazie al vento ha evitato che le polveri stagnassero”.