Panperduto, la Cattedrale dell'Acqua candidata all'Unesco
La diga del Panperduto, costruita nel 1884 a Somma Lombardo, è tra le opere candidate a diventare Patrimonio dell’Unesco: ecco la sua storia
La diga del Panperduto, opera entrata recentemente nel Patrimonio Mondiale delle Strutture di Irrigazione, è la prossima candidata, assieme ad altre opere di bonifica lombarde, a Patrimonio dell’Unesco.
Conosciuta anche col soprannome di “Cattedrale dell’Acqua“, si tratta di uno degli snodi idraulici più importanti della Lombardia, inaugurato il 18 aprile 1884 ma completato negli anni successivi. Si trova all’interno del territorio comunale di Somma Lombardo, nella provincia di Varese, e fa parte del Parco naturale lombardo della Valle del Ticino.
Da questa diga, una parte delle acque del fiume Ticino è deviata per formare il canale Villoresi, utilizzato per l’irrigazione, e il canale Industriale, fondamentale invece per la produzione di energia.
Come si legge sul sito ufficiale, il canale Villoresi “ha trasformato completamente il territorio e le attività a esso collegato, rendendo fertile una terra poco produttiva e diventando fondamentale nell’economia agricola della campagna a nord di Milano”.
Il canale Industriale, inaugurato all’inizio del ‘900 grazie ai progressi nel campo della produzione e distribuzione di energia elettrica, “si forma dallo stesso snodo idraulico del Canale Villoresi e viene utilizzato tutt’ora per alimentare diverse centrali idroelettriche presenti lungo il suo corso”.
Sul sito si legge ancora: “La diga del Panperduto e tutto il complesso sistema idrico che qui si sviluppa sono rimasti quasi immutati dalla loro nascita e continuano ancora oggi a ricoprire un ruolo fondamentale sia nell’economia che nella cultura del territorio in cui sono inseriti”. In tempi recenti il sito è stato riqualificato dal Consorzio Est Ticino Villoresi con l’obiettivo di offrire numerosi servizi turistici.
Chi lo desidera può visitare l’area del Panperduto, descritta in questo modo sul sito: “Giungendo in questo luogo si rimane incantati: l’acqua è la protagonista assoluta, se ne percepisce la maestosità e la potenza; lo sguardo viene attratto dalla complessità dei percorsi da essa compiuti tra l’ambiente fluviale e le opere di derivazione e canalizzazione. Qua l’ingegno umano è riuscito a domare l’acqua costruendo uno degli snodi idraulici più importanti della Lombardia”.
Durante le escursioni è possibile visitare l’intero sito, che include il complesso sistema idrico della Diga e dell’Opera di Presa, fino al Museo delle Acque Italo Svizzere, dove è presente una grande mappa del territorio che illustra l’origine, la storia e la complessità del bacino idraulico italo-svizzero del Ticino.
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