Una nuova domus romana è stata scoperta a Fezzano
Fezzano di Porto Venere, dagli scavi del campo sportivo emergono i resti di una grande domus romana: sono le prime tracce del fundus Alphidianus
La scoperta è avvenuta durante uno scavo di messa in sicurezza del campo sportivo di Fezzano, frazione di Porto Venere: i resti di muri di epoca antica hanno svelato l’esistenza di una domus romana.
Secondo la Soprintendenza potrebbe trattarsi di un insediamento rurale o produttivo collegato all’antico fundus Alphidianus, l’attuale Fezzano: la speranza è che gli scavi della grande domus rurale, ancora in corso, possano rivelare tracce di antiche pavimentazioni.
Le scoperte delle ultime settimane saranno presentate al pubblico nel corso di un’apertura straordinaria che permetterà di visitare il cantiere del fundus Alphidianus e di saperne di più sulla grande domus che sta emergendo a pochi passi dalla grande Villa del Varignano.
Fezzano: dal campo sportivo emerge una domus romana
Che potessero esserci altre domus romane nel Golfo dei Poeti, oltre alla Villa del Varignano, era una cosa ipotizzabile, ma fino ad oggi non erano state trovate altre tracce tangibili di insediamenti del genere nella zona di Porto Venere.
Quella che sta venendo alla luce a Fezzano, nel cantiere che era stato avviato per la messa in sicurezza del campo sportivo della cittadina, potrebbe essere la prima traccia dell’antico fundus Alphidianus da cui originò Fezzano, colorato borgo marinaro affacciato sulla costa ligure – dove in questi giorni sono stati avvistati gli yacht da record di Jeff Bezos.
La prima scoperta è avvenuta “quando sono iniziati gli scavi in trincea per la costruzione del nuovo muro di recinzione a margine del lato breve settentrionale del campo”, spiega in una nota riportata da ‘La Gazzetta de La Spezia’ il funzionario archeologo della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia dott. Luigi Gambaro. In quella fase è emerso un muro di circa 3,5 metri che è risultato essere un’opera di regimentazione idrica di età post-medievale.
“Proseguendo lo scavo della suddetta trincea, che ha raggiunto fino ad ora una lunghezza di oltre 25 metri”, continua la nota, “sono affiorate sotto potenti strati di riporto novecenteschi ad una profondità media di circa 1,50 metri le rasature di alcune murature” attribuibili all’epoca romana.
La scoperta: un antico insediamento rurale tra la Marina e il monte
Quello che è stato rinvenuto “sembra costituire il muro perimetrale verso la Marina e il limite di un complesso con probabile estensione verso monte”, a cui sono collegati almeno quattro muri divisori disposti in senso perpendicolare “ che delimitano alcuni ambienti collegati tra loro da varchi in successione”.
La singolare scarsità di materiali ceramici, databili a partire dal I secolo a.C., “potrebbe spiegarsi con l’identificazione di quanto fino ad ora emerso come la parte non residenziale-abitativa ma destinata a deposito, stalle o con finalità produttive di un probabile insediamento rurale da collegarsi a un originario prediale romano fundus Alphidianus”. Tale ipotesi è rafforzata dal ritrovamento della porzione di un dolium, un grande contenitore usato per lo stoccaggio dei liquidi.
L’affioramento di alcune soglie, si legge nella nota, “purtroppo non depone a favore della conservazione in elevato di tali muri”, ma non è escluso che proseguendo gli scavi possano emergere resti di antiche pavimentazioni.
Fundus Alphidianus: l’Open Day al cantiere
Lo scavo dell’area archeologica emersa per caso, non certo la prima in Italia, è ancora in corso: per comunicare le importanti scoperte alla cittadinanza è stata organizzata un’apertura straordinaria del cantiere nell’ambito delle Giornate Europee dell’Archeologia.
Nel corso dell’Open Day, in programma per il 17 giugno 2023, saranno organizzate delle visite guidate agli scavi del complesso romano del Fundus Alphidianus: “Si tratterà di una rara occasione per poter visitare in sicurezza il cantiere archeologico in corso e i ritrovamenti di età romana emersi durante i lavori per la realizzazione del nuovo campo da calcio di Fezzano”, si legge sul sito del MiC.
Durante l’evento, spiega il dott. Luigi Gambaro, “verranno fornite informazioni sullo scavo e sulla tipologia della villa romana, che anche nel golfo di La Spezia risulta attestata oltre che da diversi toponimi di origine fondiaria (…) e vecchie segnalazioni di ritrovamenti, come quella di Ubaldo Mazzini nel 1922, dall’eccezionale esempio del vicino e noto complesso rustico-residenziale del Varignano vecchio”.
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