"Non affitto ai romani": il caso nel Canavese
Una donna denuncia la risposta del proprietario di un casolare nel Canavese, che avrebbe rifiutato la sua prenotazione perché proveniente da Roma
Voleva solamente trascorrere un weekend in mezzo alla natura, nei pressi del lago di Candia, un’oasi incontaminata a poca distanza da Torino. Ma la sua prenotazione è stata ingiustamente rifiutata: la donna ha così deciso di vederci chiaro e ha scoperto qualcosa che l’ha lasciata prontamente amareggiata. Il proprietario del casolare nel Canavese l’avrebbe infatti respinta perché romana, ed è scoppiato il caso.
La prenotazione rifiutata nel Canavese
Partiamo dall’inizio: nei giorni scorsi, una donna romana – che ha preferito rimanere anonima – ha deciso di cercare una sistemazione nei pressi del lago di Candia per un fine settimana a giugno, così da trascorrere qualche giorno in compagnia di amici in un bel posto in mezzo alla natura. Siamo nel Canavese, a poca distanza da Torino. È qui che, verso la fine di giugno, si tiene una famosa gara di canottaggio.
Sono dunque previsti molti arrivi, e gli alloggi della zona sono già quasi tutti occupati. La donna ha trovato un casolare che sembrava fare al caso suo, piuttosto grande per poter ospitare diverse persone. L’annuncio, scovato su Airbnb, ha subito catturato la sua attenzione. E, risultando la sistemazione ancora disponibile, la donna ha proceduto con la prenotazione – all’atto della quale ha lasciato anche il numero della sua carta di credito.
Il pagamento, a quanto si evince dalla testimonianza che la donna ha rilasciato su La Repubblica, sarebbe andato subito a buon fine. Ma, nel giro di pochissimo tempo, è arrivato un messaggio strano: “Questo host non può ospitarti”. Sì, è vero che il proprietario si è dichiarato pronto a restituire l’importo versato, ma la questione non sembrava affatto chiara. Così la donna ha indagato un po’ più a fondo, e quello che ha scoperto le ha lasciato l’amaro in bocca.
“Non affitto ai romani”: il caso
Perché il casolare nel Canavese, fino a pochi minuti prima disponibile, non poteva più essere prenotato? La risposta è davvero assurda: “Non mi piacciono le persone di Roma“. Un vero e proprio gesto discriminatorio, che ricorda tantissimo i cartelli affissi nei palazzi del Nord Italia negli anni ’50 e ’60, quando non si desiderava affittare ai meridionali.
La donna ha cercato di capire il motivo di questo comportamento, ricordando che rifiutare una prenotazione per la provenienza dell’ospite è pura discriminazione. L’host è però stato irremovibile: “La vostra colpa è quella di lamentarvi, come tutti i romani. Attenzione, l’acqua del lago sarà sporca, fredda e piena di pesci gatto”.
Avrebbe poi fatto seguito un altro scambio di messaggi, che alla donna non sono proprio andati giù. “Dal modo di scrivere credo fosse straniero. È stato davvero spiacevole sentirsi dire quelle cose. Probabilmente avrà avuto un’esperienza negativa con un ospite e ha generalizzato. Ma mai mi sarei aspettata una risposta del genere, non mi era mai accaduto. Per questo credo che sia un caso singolo” – ha affermato.
Com’è giusto che sia, la donna ha deciso di segnalare le risposte ottenute dall’host alla piattaforma di prenotazione. Airbnb, che solitamente prende queste cose molto sul serio, valuterà il caso. “L’ho fatto perché non credo sia giusto ancora oggi subire delle discriminazioni di alcun tipo” – è stata la dichiarazione conclusiva della donna.
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