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Droga nell'aria di Roma: dov'è il picco di cocaina nella Capitale

Sono state trovate tracce di cocaina nell'aria di Roma: ecco la zona della Capitale dove sono stati registrati i valori più alti della sostanza

Polvere cocaina

Tracce di cocaina nell’aria di Roma: a rilevarle è stata la centralina di situata in una zona di Cinecittà, quella di via Giuseppe Belloni, dietro l’oratorio della parrocchia Don Bosco e a pochi passi da viale Palmiro Togliatti.

Roma, rilevata cocaina nell’aria

Lia Catia Balducci, ricercatrice del Cnr, ha parlato così a ‘Il Messaggero’ riguardo la presenza della sostanza stupefacente nell’aria di Roma: “La centralina di Cinecittà, negli ultimi dieci anni, ha dimostrato numeri superiori agli altri due punti di rilevazione di Corso Francia e Cipro per la concentrazione di cocaina nell’aria”.

La concentrazione media di droga nell’aria, ovviamente, ha valori che non rappresentano un pericolo per l’incolumità e la salute dei cittadini: le rilevazioni della centralina, però, sono indicativi dal punto di vista sociale e sul consumo di sostanze stupefacenti in determinati quartieri di Roma. I residenti di Cinecittà e il Municipio, nel frattempo, si sono già attivati per studiare un piano finalizzato a ridurre gli effetti.

Come riferito da ‘Il Messaggero’, della situazione di Roma, indicata come una delle città più attrattive d’Italia sul mercato immobiliare, non è stupito uno degli amministratori del gruppo Facebook ‘Giulio Agricola e Appio Claudio’ che fa riferimento anche alla zona dove la centralina ha rilevato la presenza di cocaina: “Sappiamo dello spaccio e del consumo – ha dichiarato – quindi non mi meraviglio dei dati”.

Tiziana Siano, avvocato e presidente del comitato di quartiere Don Bosco, ha parlato così in merito: “La droga è un grande problema del nostro quartiere, sono stata ricevuta in prefettura dove ho chiesto la creazione di un osservatorio sulla legalità interforze. Qui l’illegalità è silente e quindi forse ancora più pericolosa”.

Le reazioni delle istituzioni

I dati forniti dalla centralina di Cinecittà hanno portato anche alle reazioni da parte delle istituzioni. Umberto Matronola, consigliere del VII Municipio, tira in ballo l’ordinanza Malamovida a cui il Municipio non ha aderito: “Il VII Municipio è, insieme al XV, l’unico che non ha aderito all’ordinanza Malamovid, un’assurdità. Zone come largo Appio Claudio e via Flavio Stilicone devono essere maggiormente controllate”.

Il presidente del VII Municipio Francesco Laddaga, invece, ha spiegato che quella dell’ordinanza Malamovida non è la strada da percorrere: “L’ordinanza colpisce soprattutto i più giovani che hanno già subito molte restrizioni durante la pandemia, preferiamo un approccio diverso chiedendo maggiore attenzione da parte dei locali e collaborazione con i residenti. Siamo per le buone pratiche”.

Tracce di droghe in altre città italiane

Quanto successo a Roma non è il primo caso in cui delle rilevazioni mostrano la presenza di una o più sostanze stupefacenti in determinate zone di alcune città italiane. Nel mese di marzo del 2023, per esempio, uno studio condotto sulle acque reflue ha rivelato un consumo record di ketamina a Milano.

Lo studio è stato realizzato con l’obiettivo di individuare quali sono i profili di consumo di droghe d’abuso sul territorio europeo: quelli di Milano sono stati i livelli di ketamina più alti registrati nelle acque reflue in seguito alle indagini condotte in Italia, in Danimarca, in Spagna e in Portogallo.