Il New York Times celebra il Verdicchio: tributo al vino italiano
Il Verdicchio viene elogiato dal New York Times che celebra le sue caratteristiche uniche definendolo come il più grande vino bianco di tutta Italia
Il New York Times rende omaggio al Verdicchio, definito sulle pagine del quotidiano statunitense.
Una vera e propria dichiarazione d’amore per uno dei vini iconici del centro Italia. A elogiare il frutto dei vitigni marchigiani è Eric Asimov, critico enogastronomico del New York Times che torna a parlare delle eccellenze italiane dopo aver selezionato i migliori vini estivi italiani sotto i 20 euro.
“Il Verdicchio è probabilmente il più grande vitigno autoctono bianco italiano” scrive sul NYT Asimov che lo esalta definendolo uno dei protagonisti della rinascita dei vini bianchi italiani negli ultimi venti anni. Sin dal 700 a. C., il Verdicchio è considerato uno dei più grandi tesori delle Marche, terra che vanta cantine all’avanguardia e vini eccellenti.
Il vino si presenta sapido, minerale, con una grande persistenza aromatica e olfattiva e con una straordinaria capacità di invecchiamento, qualità rare da trovare in un bianco del suo genere. Oltre alla denominazione principale Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc, non bisogna dimenticare la più piccola, ma altrettanto preziosa, denominazione del Verdicchio di Matelica Doc, nata nel 1967.
Quello di Jesi è un Verdicchio variegato e leggiadro, in virtù della sua vicinanza con il mare. Al contrario il Verdicchio di Matelica, espressione fiera di un territorio che si divide tra la montagna e il mare, è un vino ben strutturato a causa dei suoli più pesanti nella sua struttura geologica.
Il New York Times, che dopo aver consigliato i vini italiani da bere durante la quarantena invita i turisti a visitare l’Italia dopo la prima fase dell’emergenza Covid-19, cita tre etichette principali come banco di prova per approfondire la conoscenza di questo vino nell’articolo pubblicato dal critico enogastronomico Eric Asimov.
Si parte dal Verdicchio di Matelica Le Salse 2018 della Cantina Belisario, vinificato in purezza e presente sul mercato con cinque tipologie. Si prosegue con il Matelica 2018 di Bisci, vinificato in regime biologico con una raccolta a mano e pressatura soffice e si aggiunge poi il Verdicchio di Matelica 2019 dell’azienda Collestefano, riconosciuto come uno dei migliori della denominazione.
Il quotidiano statunitense, inoltre, consiglia anche il Verdicchio prodotto nelle cantine marchigiane La Staffa, Villa Bucci, Pievalta, Garofoli, Fontezoppa, Fattoria San Lorenzo, Velenosi e Umani Ronchi.
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