A Nardò esce acqua bollente dai rubinetti: "Impossibile lavarsi"
A Nardò l’acqua bollente dai rubinetti rende difficili le attività quotidiane e costringe i residenti a soluzioni estreme tra disagi e attese
Negli ultimi giorni, in un quartiere residenziale di Nardò, i cittadini hanno dovuto affrontare un disagio inaspettato: dai rubinetti delle abitazioni non esce più acqua fredda o tiepida bensì un flusso a temperature elevate, difficilmente utilizzabile per l’igiene quotidiana. Il fenomeno ha trasformato le abitudini di molti residenti, costretti a trovare soluzioni provvisorie in attesa di un ritorno alla normalità.
Perché dai rubinetti di Nardò esce acqua caldissima
Il problema si è manifestato nella zona dell’Incoronata, un’area residenziale della città situata poco distante dalla costa, dove sono in corso lavori di rifacimento della rete idrica che prevedono l’installazione di tubazioni provvisorie lungo le strade. Secondo quanto emerso, si tratta di condotte temporanee collocate a livello del manto stradale, esposte per ore ai raggi del sole.
Le alte temperature raggiunte in questi giorni hanno fatto sì che l’acqua contenuta nei tubi si riscaldasse ben oltre la soglia abituale, superando in alcuni casi i 40–50 gradi e il calore assorbito dall’asfalto e trasmesso ai tubi avrebbe determinato l’innalzamento termico, rendendo l’acqua inutilizzabile per scopi igienici o domestici.
In passato, nella stessa area, erano stati segnalati casi di fuoriuscita di acqua torbida e l’attuale situazione sembra aver ulteriormente aggravato il disagio.
Come vivono i residenti il disagio dell’acqua bollente a Nardò
Come riportato su ‘La Repubblica’, alcuni residenti hanno dichiarato: “Hanno posizionato dei tubi bianchi lungo la strada, a livello di asfalto ma restare per tutta la giornata esposti al sole comporta questo problema”. La scelta del colore dei tubi, secondo alcune fonti, sarebbe stata motivata dalla necessità di riflettere la luce solare ed evitare un riscaldamento eccessivo.
In molti hanno segnalato le difficoltà incontrate nelle attività più comuni: chi ha bambini piccoli o persone anziane in casa si è visto costretto a modificare gli orari della giornata per cercare momenti più freschi in cui utilizzare l’acqua. Alcuni hanno dichiarato di essersi organizzati con bacinelle e contenitori per far raffreddare l’acqua prima di utilizzarla, altri si affidano a parenti che vivono in zone della città non interessate dal problema.
L’impatto si è fatto sentire anche sugli elettrodomestici: diverse famiglie evitano di avviare lavatrici o lavastoviglie temendo che le alte temperature possano danneggiare i sistemi interni. Alcuni cittadini hanno smesso completamente di bere l’acqua del rubinetto e segnalano che anche semplici gesti quotidiani, come lavarsi le mani o i denti, sono diventati rischiosi.
I residenti hanno espresso preoccupazione anche per la durata dei lavori: “Va bene cambiare i tubi che, a quanto pare, erano rovinati ma non sono lavori da fare in estate quando l’acqua fresca serve a tutti. Per altro senza sapere quando finiranno: si parla di un mese ancora”.
Le richieste dei cittadini sono chiare: si chiede maggiore trasparenza sui tempi di conclusione dell’intervento e una gestione alternativa del flusso idrico nei mesi più caldi. In molti sottolineano che lavori di questo tipo avrebbero dovuto essere programmati nei mesi invernali, quando le temperature esterne non rappresentano un ulteriore aggravante.
In attesa di un intervento risolutivo, la situazione rimane complessa per molte famiglie: “Siamo a luglio e nel Salento, non in Val Camonica, e questi lavori vanno fatti in inverno, non adesso”, hanno commentato i residenti.
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