Le 30 migliori pizzerie di Roma secondo La Repubblica
Un viaggio alla scoperta delle trenta migliori pizzeria sparse per le strade della capitale
Roma è una città in grado di accontentare i gusti di tutti in fatto di pizza. Dalla classica napoletana a quella romana, passando per la pizza nel ruoto: le pizzerie della capitale possono soddisfare ogni palato.
Negli ultimi anni, tra le strade della città eterna si respira un vento di rivoluzione, con chef stellati che propongono pizze speziate o giovani maestri dell’acqua e farina che conquistano i clienti con impasti leggeri e geniali. Per questo, La Repubblica ha selezionato le 30 migliori pizzerie di Roma.
Seu Pizza Illuminati di Pier Daniele Seu propone pizze con cornicione alto a canotto e topping che fanno della creatività un cavallo di battaglia. La Gatta Mangiona di Giancarlo Casa utilizza farine italiane e un’idratazione che raggiunge il 70%. La pizzeria 180g di Jacopo Mercuro, a Centocelle, offre 25 tipologie di pizza con vari condimenti che cambiano a seconda degli ingredienti disponibili al mercato.
Nel quartiere Appio, la pizza porta il nome di Angelo Pezzella: impasto con farina di grano 00 e pizze con farina integrale tipo 1, come la Roma Capoccia, preparata con pomodorini gialli e rossi del Piannolo e provola di Agerola. Da Qvinto a Tor di Quinto, la pizza è così leggera da portare i clienti a chiedere spesso il bis. Merito della maturazione dell’impasto che supera le 20 ore e la cottura a 450 gradi. A due passi da Fontana di Trevi c’è Piccolo Buco di Luca Issa, ristorante-pizzeria frequentato da chi cerca i piatti della tradizione romana e le pizze a canotto.
A Tor Bella Monaca, I Quintili di Marco Quintili è diventato un punto di riferimento del quartiere: da provare la pizza carbonara con mozzarella di bufala affumicata, guanciale croccante, uovo disidratato e macinata di tre tipi di pepe. La pizza con mortadella Gran Favola, pistacchi tostati, funghi champignon, olio di limone e pepe del Nepal è il fiore all’occhiello della pizzeria In Fucina di Edoardo Papa, zona Portuense.
Farine di Eccellenze del Sud per Le Gourmet di Salvatore Di Matteo nel quartiere Prati. Il cavallo di battaglia di Proloco Trastevere è la pizza margherita di Alessandro: fiordilatte, pomodori secchi, ricotta mantecata al limone. Da Sbanco, invece, bisogna provare assolutamente la pizza friulana, preparata con patate, cipolla, formaggio Montasio, pepe e vino friulano. Lievito Madre di Gino Sorbillo non ha bisogno di presentazioni: nel suo locale romano, il pizzaiolo napoletano propone il “menu del sette” con sette pizze, sette fritti, sette vini e altrettante birre.
La specialità di Sforno, a Cinecittà, è la pizza cacio e pepe. L’Antica Pizzeria Da Michele è uno dei simboli della pizza napoletana in Italia e all’estero. Due i locali nella capitale: uno vicino a Fontana di Trevi e l’altro in zona Flaminio. La Vera napoletana a Roma è una pizzeria che fa della tradizione il suo punto forte. All’Osteria Birra del Borgo si può provare l’antifocaccia con porchetta, taleggio e frutti di bosco. Da Verace Sudd il menu è pieno di varianti: su tutte spicca la genovese di cipolle.
Da Spiazzo, zona Ostiense, ci sono quattro impasti per altrettante tipologie di pizze. Nella pizzeria A Rota, impossibile non assaggiare il calzone ripieno di polpette al sugo. Dodici tonde diverse per la pizzeria I Belcastro, mentre da Emma a Campo de’ Fiori, il menu ne propone addirittura 35. Ingredienti biologici per le pizze di Berberé nel quartiere Nomentano, impasti a base di semola o integrali per Divinity Terrace dello chef Francesco Apreda.
Pizza con burrata, basilico, pomodoro, olive di Gaeta, origano e alici è la specialità di Al Grottino, in zona San Giovanni. Da Moma, tris di eccellenze: la Super Marinara, la Romanesca e la Pancia del Diavolo. Tre pizzaioli sfornano oltre 40 tipi di tonde da Fornace Stella, zona Nomentana. Il maestro della lievitazione Giovanni Nesi propone pizze eccentriche e una selezione di cento etichette di spumanti italiani e Champagne nella pizzeria Sant’Isidoro Pizza e Bolle.
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