Il mare di Livorno ha restituito un tesoro risalente al XIII secolo
Incredibile scoperta al largo della costa di Livorno: durante alcune ricerche, sono emersi antichissimi reperti provenienti dal XIII secolo.
I fondali marini sono ancora ricchi di sorprese, nonostante i decenni di ricerche e i tanti tesori già emersi. Ed è stato proprio durante un normale sopralluogo che, al largo delle coste di Livorno, è stato scoperto qualcosa di davvero eccezionale. Dal mare sono emersi alcuni antichi reperti, databili – ad una prima stima – attorno al XIII secolo. Oggetti preziosissimi che sono rimasti in acqua per quasi 1000 anni, e che oggi tornano a mostrarsi in tutto il loro splendore, perfettamente preservatisi.
Livorno, l’incredibile scoperta nel Tirreno
Siamo tentati di credere che il mare non abbia ormai più nulla da nascondere, ma nelle sue profondità si celano ancora tantissime sorprese. Una di queste è tornata a galla nelle scorse settimane, anche se la scoperta è stata resa ufficiale solo da poco. Si tratta di antichi reperti trovati nei fondali del Tirreno, in quel tratto di mare che si snoda davanti a Livorno, vicinissimo al confine con la provincia di Pisa. Qui, i sommozzatori del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza stavano compiendo alcuni sopralluoghi, quando si sono imbattuti in un vero e proprio tesoro.
I manufatti, ritrovati tra il fondo e il substrato di posidonia, si sono rivelati essere dei piattini e delle scodelle in ceramica graffita arcaica savonese, insieme ad altri frammenti di terracotta, provenienti probabilmente tutti dallo stesso carico navale. Consegnati immediatamente alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, affinché venissero catalogati e studiati più approfonditamente, sono risultati risalire attorno al XIII secolo. Insomma, sono oggetti in terracotta che si sono conservati in maniera perfetta nonostante abbiano trascorso quasi 1000 anni sul fondale marino.
“L’ennesimo risultato raggiunto dalla Stazione Navale della Guardia di Finanza di Livorno rientra nella diuturna azione di vigilanza svolta lungo la propria circoscrizione, volta a tutelare non solo gli interessi economico-finanziari della comunità, ma anche il patrimonio storico-archeologico dello Stato in modo da poterne garantire la conservazione e la pubblica visione” – ha commentato la Guardia di Finanza, portando finalmente alla luce la preziosa scoperta avvenuta nelle scorse settimane.
I tesori che si celano ancora in mare
Sebbene da decenni ormai andiamo alla ricerca dei tesori sottomarini – e molti ne abbiamo già portati a galla -, ce ne sono ancora tantissimi da scoprire. I fondali sono veri e propri scrigni che custodiscono preziose testimonianze di un passato lontano, piccoli tasselli di storia che riescono sempre ad emozionarci. È il caso del Mediterraneo, che preserva quello che viene considerato addirittura un museo sommerso, al largo delle coste della Sicilia. E che dire del Parco Archeologico di Baia, a poca distanza da Napoli, sprofondato in mare ormai da secoli?
Lungo le coste, avvengono quotidianamente attività di ricerca volte proprio ad individuare i segreti che si nascondono ancora nei fondali, per portare alla luce tesori da condividere con la comunità. A volte, invece, le scoperte sono del tutto casuali: solo qualche settimana fa, due amici stavano passeggiando sulla spiaggia di Santa Severa quando si sono imbattuti in una piastrina appartenuta ad un soldato americano che aveva combattuto durante la II Guerra Mondiale, un piccolo stralcio della nostra storia più recente e dolorosa.
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