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Maltempo a Milano: che fine faranno gli alberi caduti

Il violento nubifragio del 25 luglio ha abbattuto centinaia di alberi a Milano: cosa farà il Comune di tutto quel legno? Le prime dichiarazioni

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Centinaia, probabilmente migliaia di alberi caduti sulle strade di Milano: è uno degli scenari più tristi lasciati dietro di sé dal maltempo che si è abbattuto sulla città nella notte del 25 luglio 2023. E adesso ci si chiede cosa fare di tutto quel legno.

Da Palazzo Marino arriva la notizia che “si sta valutando la possibilità di riutilizzare il legno e non come rifiuto”: l’idea è quella di inserire le spoglie dei tanti alberi abbattuti in un circolo virtuoso di recupero del legno, seguendo l’esempio di quanto avvenuto dopo la tempesta di Vaia che colpì il Triveneto nell’autunno del 2018.

Alberi caduti a Milano: la situazione e le zone più colpite

La mattina del 25 luglio 2023 Milano si presentava come una città spettrale, con alberi caduti a centinaia sulle strade, sopra le automobili, sui cavi delle linee elettriche: un disastro che, nelle parole dell’Assessora all’Ambiente e Verde Elena Grandi, intervistata dal ‘Corriere’, ha coinvolto “circa un migliaio” di alberi.

Viale Argonne è andata giù tutta, come se fosse passata una palla da bowling su dei birilli”, spiega l’Assessora, “un’altra via da cui sono passata e mi ha colpito è via Marina, che è stretta, eppure sembra che ci abbiano camminato sopra dei dinosauri. E poi la zona di viale Campania, Molise, Monte Nero, dove il vento si è infilato e, prendendo un’accelerazione inaspettata, ha tirato giù tutto quello che ha incontrato”.

Non ci sono soltanto le centinaia di alberi caduti a preoccupare: ce ne sono tantissimi altri gravemente danneggiati dal passaggio della supercella temporalesca, che non riusciranno a sopravvivere e andranno abbattuti. Il loro numero è ancora difficile da quantificare, spiega l’Assessora.

Cosa succederà agli alberi abbattuti dal nubifragio?

Riaperti scuole e musei, il problema più grande sembra essere quello di liberare le strade e i parchi di Milano, ancora chiusi, dagli alberi caduti: a distanza di tre giorni dalla tragedia, i numeri ufficiali di Palazzo Marino parlano di più di 700 vie ancora bloccate a causa di rami e tronchi caduti.

Ma già si pone una questione fondamentale: cosa succederà al legno delle centinaia di alberi sradicati dalla tempesta? “Stiamo pensando di riutilizzarlo, magari ispirandoci a quanto già fatto dopo la tempesta Vaia”, afferma l’Assessora Grandi, “stiamo valutando se realizzare delle aree giochi per bambini interamente in legno, ma bisogna attenersi alla normativa che per questi utilizzi è molto stringente”.

Sarà il Comune a decidere cosa fare del legno, conferma Palazzo Marino: “Si sta valutando la possibilità di riutilizzare il legno e non come rifiuto”, risponde l’Amministrazione interpellata dall’AGI.

Come può essere usato il legno di un albero caduto

Il presidente della Commissione Ambiente del Municipio 9 Marco Salomon si chiede “cosa succederà al legno raccolto da soggetti diversi da AVR”, la società a cui è stata data in appalto la manutenzione delle aree verdi cittadine. Il rappresentante di Europa Verde, riportato dall’AGI, ricorda che “le fronde vanno triturate e i fusti del legname hanno caratteristiche che possono richiedere trattamenti diversi”.

Esiste un Regolamento del verde, ed esistono procedure assodate per la gestione di questo tipo di eventi: come spiega l’arboricoltore e agronomo Alessandro Pestalozza, “la procedura seguita di solito per gli alberi in questi casi è di biotriturare il materiale e destinarlo a un centro di compostaggio”.

Una volta giunto lì, “si esegue il procedimento della cippatura da cui si ricava il cippato, cioé il legno sminuzzato che può essere usato come un combustibile alternative alle fonti energetiche non rinnovabili”. “La cippatura”, conclude Pestalozza, “è una pratica virtuosa per l’ambiente anche perché la percentuale di anidride carbonica che produce è poca”.