"Mal'aria 2019" dossier Legambiente sull'inquinamento: "Da codice rosso"
È stato presentato il dossier di Legambiente "Mal'aria 2019" sull'inquinamento atmosferico italiano, per l'associazione ambientalista è "Un anno da codice rosso"

È un dossier “a tinte scure” quello che è stato stilato da Legambiente in merito al livello di inquinamento delle città italiane. Dal nuovo documento “Mal’aria 2019” emerge che le città della nostra Penisola sono soffocate dallo smog, con l’aria irrespirabile sia d’inverno che d’estate e dove l’auto privata è il mezzo più utilizzato. A tal proposito basti pensare che se ne contano 38 milioni che soddisfano il 65,3 per cento degli spostamenti.
“Un anno da codice rosso – lo definisce Legambiente – A parlare chiaro sono i numeri: nel 2018 in ben 55 capoluoghi di provincia sono stati superati i limiti giornalieri previsti per le polveri sottili o per l’ozono. In 24 dei 55 capoluoghi il limite è stato superato per entrambi i parametri. I cittadini quindi hanno dovuto respirare aria inquinata per circa 4 mesi nell’anno”
La maglia nera va a Brescia con 150 giorni, seguita da Lodi con 149, Monza (140), Venezia (139), Alessandria (136), Milano (135), Torino (134), Padova (130), Bergamo, Cremona (127) e Rovigo (121). Tutte le città capoluogo di provincia dell’area padana (ad eccezione di Cuneo, Novara, Verbania e Belluno) hanno superato almeno uno dei due limiti.
Se si esce da questo territorio si trova come prima città Frosinone in Lazio con 116 giorni, Genova (103), Avellino (89) e Terni (86).
Dati che non si discostano più di tanto da quelli che erano emersi dal XIV rapporto “Ispra – Snapa 2018 Qualità dell’ambiente Urbano” che aveva preso in esame 120 città e 14 aree urbane.
Ma qual è la ricetta che ha presentato Legambiente per porre rimedio alla situazione? Il filo conduttore al centro delle proposte, che l’associazione ambientalista ha riassunto in “Mal’aria 2019”, è la mobilità sostenibile, con città ripensate per le persone e non per le auto. Primo passo potrebbe essere quello di realizzare un Piano nazionale contro l’inquinamento con misure strutturali ed economiche. Ridurre il tasso di motorizzazione, incentivi sulle emissioni con criteri sociali e bonus rottamazione per chi non vuole acquistare una nuova ma solo eliminare il mezzo inquinante. E poi incentivare la mobilità sostenibile potenziando il trasporto pubblico, reti ciclabili nelle città, e ripensare lo stile stile di vita.
In Italia non mancano esempi postivi in tal senso basti pensare a Bari e al suo progetto per incentivare i cittadini che utilizzano la bicicletta per andare a lavoro.
A guidare la classifica delle città più critiche per le polveri sottili è Torino, seguita da Frosinone, Lodi, Milano, Venezia e Padova. Le città peggiori per il seguite da Monza, Lecco, Bergamo, Piacenza, Varese, Alessandria e Venezia.
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