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Ambiente, Rapporto Ispra: Brescia è la città più inquinata d'Italia. Roma maglia nera per le voragini

Il XIV rapporto "Ispra - Snpa 2018 Qualità dell’ambiente Urbano” ha preso in esame 120 città e 14 aree metropolitane: ecco i risultati

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La città più inquinata d’Italia è Brescia: a dirlo è il XIV rapporto “Ispra – Snpa 2018” che scatta una fotografia della qualità a livello ambientale di diverse arre urbane.

Non si tratta di una classifica come quella sulla Qualità della vita che mira a raccontare l’Italia dal punto di vista della vivibilità delle sua città, ma più che altro di un’analisi del territorio dal punto di vista ambientale.

L’edizione 2018 del rapporto “Qualità dell’ambiente Urbano”, nello specifico, ha preso in esame 120 città e 14 aree metropolitane con i dati aggiornati al 10 dicembre dedicando il focus alle esperienze innovative. Da quanto emerge, fra i dati più preoccupanti vi è quello che pone l’accento sul fatto che in 19 aree urbane sono stati registrati valori oltre la norma di polveri sottili.

Brescia quindi è la più inquinata con 87 sforamenti. A seguirla sono Torino insieme a Lodi, quest’ultima sempre in Lombardia, rispettivamente con 69. Il dato positivo deriva dal fatto che se si guarda al 2017, però si può notare un miglioramento.

Ma se esistono le maglie nere, c’è da dire che vi sono anche comuni dove la qualità dell’aria è perfetta. In tal senso a eccellere è Viterbo, che fino a oggi non ha mai sforato

Restando nel settore delle notizie poco confortanti c’è da aggiungere che i comuni consumano terreno. Ma non solo, si verificano anche fenomeni di sprofondamento. Roma, in solo dieci mesi del 2018, ha fatto registrare 136 voragini. In quasi sessant’anni nei 120 Comuni presi in esame ammontano a 2777 gli sinkholes. In particolare questo fenomeno si registra soprattutto nella zona del sud Italia.

Preso in esame anche il rischio frana: fino al 2017 gli smottamenti censiti erano stati 24.311. La superficie totale delle aree dove sussistono pericoli ammonta a 2400 chilometri quadrati.

I comuni che hanno più abitanti e che sono inseriti nelle categorie a rischio sono: Napoli, Genova, Catanzaro, Chieti, Massa e Palermo. Negli stessi territori la probabilità di alluvione è però superiore alla media nazionale

In 18 anni, secondo il rapporto, sono stati finanziati 462 interventi contro il dissesto nei 120 comuni, per un totale complessivo che supera il miliardo e mezzo di euro. I comuni con il maggior numero di interventi conclusi sono Lucca, Terni, Messina e Ravenna. Per quanto riguarda gli importi complessivi dei finanziamenti ai comuni, va ricordato che per Genova sono stati stanziati 354 milioni di euro, per Milano 171 milioni di euro.

Inoltre è stato preso in analisi il verde. Da quanto è emerso resta scarsa la sua incidenza: solo 10 comuni hanno approvato un Piano dedicato. Mentre un segnale positivo nel 2018 lo dà la nascita del primo elenco nazionale degli alberi monumentali.