La Regione Lombardia dichiara guerra ai colombi e agli storni
La giunta della Regione Lombardia ha approvato la delibera per la deroga alla caccia: serve a combattere colombi e storni che danneggiano le colture
Colombi e storni non avranno vita facile in Lombardia: la Regione ha approvato una delibera che introduce deroghe alla caccia e che porterà all’abbattimento di 58 mila esemplari in più.
Le misure dissuasive contro stormi e colombi, adottate fino a questo momento, non erano abbastanza sufficienti: a testimoniarlo sono i quasi due milioni di euro di danni causati all’agricoltura lombarda. Per questo motivo la giunta regionale ha approvato la delibera proposta dall’assessore all’Agricoltura Fabio Rolfi, autorizzando il controllo degli storni e dei colombi di città.
Le due specie, negli ultimi anni, hanno causato 1,7 milioni di euro di danni alle coltivazioni sparse per tutta la regione, mettendo a rischio i tesori verdi della Lombardia. I metodi dissuasivi messi in alto sono risultati scarsamente efficienti: Ispra, l’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ha approvato le deroghe dal prelievo venatorio.
Con la decisione presa dalla giunta della Regione Lombardia, si prevede di abbattere fino a 8 mila storni e 50 mila colombi da parte di 600 cacciatori. Per il colombo di città, la caccia scatterà a partire dal 20 settembre del 2020 e durerà quattro mesi, fino al 20 gennaio del 2021. Gli storni, invece, potranno essere prelevati prima, nel periodo che va dal 1 settembre al 31 ottobre 2020.
Stando ai dati della Regione Lombardia, in undici anni, nel periodo che va dal 2008 al 2019, i colombi hanno causato complessivamente danni per un totale di 932 mila euro, mentre i danni degli storni, nello stesso arco di tempo, ammonta a 845 mila euro.
La deroga alla caccia di colombi e storni approvata nella delibera della Regione Lombardia ha delle regole ben precise. Il prelievo degli storni potrà essere effettuato esclusivamente in frutteti e vigneti in presenza del frutto pendente e a una distanza dai frutti non superiore ai 500 metri. I cacciatori non potranno utilizzare richiamo o ausili di nessun genere e dovranno essere tassativamente autorizzati.
I colombi, invece, potranno essere cacciati a una distanza non superiore ai 100 metri, in corrispondenza delle fasi di semina. Gli storni danneggiano prevalentemente le colture frutticole e quelle vitivinicole per la produzione dei migliori vini lombardi e italiani. I colombi arrecano danni soprattutto a campi di frumento, mais, girasole, riso, soia, pisello e orzo.
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