Liguria, lo strano caso della mosca di Genova con dna cinese
A Genova è stata individuata una mosca aliena con dna cinese: giunta a bordo di alcune navi, non si è diffusa in nessun’altra città d’Italia
Le spiagge cittadine di Genova sono ancora affollate, e mancano meno di 60 giorni a Natale: il clima in questo autunno è molto mite sulle coste liguri, con temperature intorno ai 24 gradi nelle ore più calde della giornata, e permette di concedersi ancora qualche ora di tintarella o una nuotata in mare.
A godere delle temperature eccezionali di questa coda d’ottobre non solo però soltanto i bagnanti: gli insetti tipicamente estivi, mosche e zanzare innanzitutto, sono ancora in piena attività poiché il freddo che dovrebbe interrompere il loro ciclo vitale non è mai arrivato.
Caldo anomalo: mosche e zanzare fino a Natale
Le rilevazioni dell’Arpal, l’agenzia regionale per l’ambiente della Liguria, parlano di temperature molto più alte del normale: 21,2 °C in questi giorni, almeno tre gradi in più della temperatura abituale delle acque del Mar Ligure in questo periodo dell’anno.
Il caldo anomalo di quest’autunno preoccupa gli esperti non soltanto per quanto riguarda gli effetti su raccolti ed ecosistemi, ma anche perché sta prolungando il ciclo vitale degli insetti estivi, a cominciare dalle zanzare – che secondo alcuni potrebbero continuare a riprodursi fino a Natale.
“Tutti gli insetti tipici della tarda estate continuano a volare, accade per le zanzare, per le mosche, ma anche per alcuni tipi di farfalle che in questa stagione non dovremmo assolutamente più vedere”, spiega Stefano Vanin, professore di Zoologia all’Università di Genova, a ‘Repubblica’.
A Genova, poi, c’è un insetto nuovo arrivato da lontano che è ancora tutto da studiare. Giunta dalla Cina a bordo di alcune navi qualche anno fa, questa mosca è ancora perlopiù sconosciuta, ed è al centro di un progetto di ricerca dell’Università di Genova guidato proprio dal professor Vanin, che è anche un entomologo forense di fama internazionale.
Genova: la mosca aliena col Dna cinese
Genova è l’unica città in Italia che ha visto diffondersi la mosca aliena, con l’eccezione di un paio di esemplari individuati a Napoli. Il primo studio pubblicato da ricercatori italiani è datato 2017 e riguarda il rinvenimento di questa mosca, che si chiama Synthesiomyia nudiseta, su alcuni cadaveri. Si tratta infatti di un insetto necrofago, di quelli cioè che vengono analizzati nel corso delle indagini forensi per stabilire, tra le altre cose, da quanto tempo è avvenuto un decesso.
“L’abbiamo trovata su diversi cadaveri”, spiega Vanin, “stiamo avviando uno studio specifico su Genova perché, essendo la mosca veicolo di patogeni, dai virus ai batteri, dobbiamo capire cosa trasporti e se possa rappresentare un pericolo per la salute pubblica”.
La nuova mosca, che a quanto pare è piccola e piuttosto fastidiosa, proviene dalla Cina. È diffusa essenzialmente in Paesi con clima tropicale e sub-tropicale, ma si trova anche in California, Texas e Florida. In Europa, gli unici esemplari sono stati individuati in Spagna, Portogallo e Italia. Per il resto non se ne sa molto. Quel che è certo è che non si tratta di un ospite da incoraggiare: secondo Vanin andrebbero anzi aumentati i controlli sulle navi in arrivo per evitare che avvengano altri “sbarchi” inattesi.
Come combattere l’arrivo di insetti alieni
“Prima i viaggi delle navi erano più lunghi ed eventuali insetti trasportati morivano durante il tragitto oppure all’arrivo”, spiega Vanin, “oggi invece i viaggi sono veloci e spesso questi insetti trovano condizioni analoghe a quelle di partenza nel porto di arrivo: e si diffondono, come è accaduto alla nuova mosca genovese”.
Gli insetti dipendono dalle temperature, spiega il Professore: “se non scendono, garantiscono loro condizioni per continuare a proliferare e stanno benissimo”. Andrebbero quindi anche presi provvedimenti in tal senso, che aiutino a combattere se non l’arrivo almeno la proliferazione di questi insetti alieni.
“Dobbiamo aumentare le superfici alberate, l’ombra abbassa la temperatura al suolo ed è urgente farlo in tempi brevi”, spiega Vanin, e adottare comportamenti di buon senso come tenere puliti tombini e caditoie ed evitare superfici di acqua stagnante.
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