Perché Genova si è riempita di mosche: i motivi dell'invasione
La città d Genova da qualche giorno sta affrontando una vera e propria invasione di mosche che secondo gli esperti è causata da diversi fattori
Il 2023 sembra sarà ricordato come l’anno delle invasioni. Non solo i mari della nostra penisola sono stati invasi dal famoso granchio blu, ma anche le città hanno dovuto affrontare la massiccia presenza di insetti come zanzare, cimici, zecche, mosche e cavallette. In queste settimane di ottobre, in particolare, sembra la città di Genova a dover gestire una massiccia presenza di mosche. Il capoluogo ligure sta lottando da giorni contro questo insetto che secondo alcuni sta realizzando una vera e propria occupazione.
A Genova è in atto una vera invasione di mosche
Il costante aumento delle temperature sta portando ad un’invasione di animali alieni nel nostro paese. Le temperature di questo autunno si presentano come molto miti in tutta Italia, così gli insetti genericamente estivi sono ancora in attività dato che il freddo non è ancora arrivato. Ad esempio, in queste prime settimane di ottobre la città di Genova si è riempita sempre più di mosche.
La causa, secondo gli esperti, sarebbe da ricondursi non solo alle alte temperature ma anche alla presenza di ristagni d’acqua o di immondizia abbandonata. Non è la prima volta che Genova si trova in questa situazione. Già qualche anno fa c’era stato lo stesso problema in città con la particolarità che a diffondersi era stata una mosca aliena nota come Synthesiomyia. Questa più comunemente è detta mosca cinese e si pensa sia arrivata in Italia tramite a bordo di alcune navi.
Quest’anno, però, l’invasione è stata davvero forte tanto che si possono trovare sui social e sui giornali locali lamentele degli abitanti con alcuni di questi che dichiarano di aver scritto anche al Comune.
Le dichiarazioni degli esperti sull’invasione di mosche
Sulla questione dell’invasione delle mosche nella città di Genova il Corriere della Sera ha chiesto il parere di Loris Galli, entomologo dell’Università di Genova.
Secondo il Dott. Galli è attualmente impossibile dimostrare in maniera certa l’aumento della presenza delle mosche, in quanto per confermare questo ci sarebbe bisogno di dati quantitativi certi in cui basarsi. Sulle mosche, però, per ora non ci sono dati sicuri sulla loro presenza, come invece accade per altri animali. Secondo il Dott. Galli, inoltre, la causa della presenza delle mosche dipende da una serie di fattori, tra cui anche uno sociologico.
Il Corriere riporta la spiegazione dell’esperto: “Come spesso accade in natura, non una causa ma una serie di fattori: prolungamento climatico dell’estate, alti tassi di umidità, presenza di ristagni d’acqua in alcune zone o di rifiuti abbandonati in altre, assenza di predatori insettivori. Ma a questi elementi, secondo l’entomologo, se ne aggiunge uno prettamente soggettivo. Sociologico.”
Secondo il Dott. Galli la popolazione è “ipersensibilizzata sulla presenza di insetti”. Dopo la pandemia siamo tutti più sensibili e attenti a quello che avviene attorno a noi e ad eventuali “emergenze”. Spiega sempre Galli al Corriere: “Credo che in parte la popolazione per via dell’emersione di una serie di emergenze o pseudoemergenze, […] arriviamo da un periodo di pandemia, insomma siamo più attenti a quello che ci circonda”.
Oltre a questo, il ricercatore universitario però segnala che ci sono anche delle condizioni pratiche che favoriscono la proliferazione di insetti e in particolare proprio di mosche. All’interno della categoria che noi comunemente chiamiamo “mosche” si trova una grande varietà di specie. Esistono, infatti, diverse tipologie di mosche alcune depongono le larve nelle deiezioni degli animali o nelle carcasse dei topi, altre proliferano tra i rifiuti o tra altre sostanze in decomposizione.
Nella città di Genova, ad esempio sono stati da poco cambiati i cassonetti ma molti abitanti hanno denunciato difficoltà nell’utilizzo dei nuovi bidoni, cosa che porta molti ad abbandonare i rifiuti fuori dagli appositi spazi. Un altro problema riscontrato è quello della mancanza di uccelli che mangiano questi insetti, come ad esempio i pipistrelli.
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