Novembrata e caldo record in Italia: il doppio allarme
Caldo record e novembrata, scatta un doppio allarme in Italia: le alte temperature fuori stagione mettono a rischio l'ecosistema e i raccolti
In Italia arriva la novembrata: la situazione anomala a livello climatico porterà a un caldo fuori stagione nel mese di novembre in gran parte della Penisola, con ripercussioni negative per l’ambiente.
Novembrata in Italia: prosegue il caldo anomalo
Giulio Betti, ricercatore presso il Laboratorio di Monitoraggio e Modellistica Ambientale (LaMMA), l’Istituto di Biometeorologia del Consiglio nazionale delle ricerche e dell’Associazione di Meteorologi e Tecnici Meteorologi Professionisti, ha parlato della situazione all’AGI:
“I mesi di ottobre e novembre sono statisticamente molto piovosi, per cui la situazione meteorologica attuale, caratterizzata da siccità, temperature elevate e precipitazioni scarse, è a dir poco preoccupante – ha spiegato Giulio Betti – causa del cambiamento climatico di origine antropica, è ragionevole presumere che i periodi dell’anno con temperature inferiori o simili alla media storica saranno sempre meno probabili”.
Il climatologo ha spiegato, inoltre, che “durante l’ottobre italiano, storicamente si verificano precipitazioni significative, mentre questo è stato uno dei più caldi mesi autunnali degli ultimi due secoli”. Giulio Betti ha sottolineato che “l’ondata di calore si deve a un robusto blocco anticiclonico di matrice subtropicale che interessa gran parte d’Europa” e che “la radice più intensa di pressione e temperature sovrasta proprio il Mediterraneo centrale, nell’area compresa tra il Nord Italia, la Svizzera e la Francia”.
Questa conformazione particolare rappresenta un fenomeno naturale abbastanza comune. Gli effetti, però, sono accentuati dal cambiamento climatico di origine antropica che influisce sulle temperature, rendendole diverse rispetto alla media stagionale degli altri anni.
Caldo anomalo a novembre: l’allarme per il fogliame
Un autunno che tarda ad arrivare provoca diversi disagi all’ecosistema naturale: uno di questi riguarda le fioriture anomale che hanno già messo in allarme gli agricoltori, soprattutto in Toscana.
Nei mesi scorsi si era verificato un anticipo di primavera che a febbraio, prematuramente, aveva fatto sbocciare le gemme sugli alberi e fiorire le primule nei prati. L’autunno in ritardo rimanda il foliage: le doglie non cadono dalle piante che non sono ancora entrate nella fase di riposo vegetativo a causa del caldo anomalo.
Questo quadro climatico imprevedibile mette in allarmo tutta l’agricoltura toscana che ancora sta facendo i conti con i danni causati dall’estrema siccità degli scorsi mesi. Secondo un’analisi condotta dalla Regione Toscana, la siccità è costata quasi 260 milioni di euro.
Per questo motivo l’amministrazione regionale ha chiesto al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali la declaratoria di eccezionale avversità e le conseguenti risorse del Fondo di solidarietà che servono per fronteggiare i danni subiti dal comparto agricolo toscano.
Il caldo anomalo di questo periodo blocca la normale caduta autunnale delle foglie: l’allungamento della fase vegetativa delle piante potrebbe far ripartire le fioriture. Se così fosse, ci sarebbe il pericolo di esporre le piante ai danni provocati dal successivo abbassamento delle temperature.
Le gemme che fioriranno in anticipo, destinate a gelare con l’arrivo di autunno e inverno, mancheranno in primavera: questo scenario porterebbe a una diminuzione del potenziale produttivo delle coltivazioni, con ripercussioni negative sui raccolti.
Oltre alla natura, anche gli esseri umani sono a rischio con questa situazione ambientale: le alte temperature fuori stagione possono causare problemi a chi soffre di allergia ai pollini, provocando disagi e raffreddori imprevisti. In tutta questa situazione, inoltre, il caldo favorisce anche la presenza delle zanzare dopo l’estate, con disagi sia per gli esseri umani che per l’ecosistema.
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