Una lettera scritta da Giacomo Leopardi è finita all'asta
La Biblioteca Nazionale di Napoli ha acquistato all'asta una lettera scritta da Giacomo Leopardi al conte Muzzarelli: la missiva risale al 1825
Una lettera scritta da Giacomo Leopardi in persona è stata acquistata all’asta dalla Biblioteca Nazionale di Napoli, entrata in possesso del raro documento del grande poeta di Recanati.
La missiva, risalente al 1825, era stata inviata da Giacomo Leopardi al conte Muzzarelli per ringraziarlo di una poesia che gli aveva dedicato. La Biblioteca Nazionale di Napoli si è aggiudicata la preziosa lettera all’asta della Finarte dedicata a libri, autografi e stampe. L’operazione è stata conclusa per ottomila euro e ha visto l’importante collaborazione della Soprintendenza archivistica del Lazio che ha riconosciuto la Biblioteca Nazionale come sede naturale del documento.
La Biblioteca Nazionale di Napoli custodisce la quasi totalità del corpus delle opere leopardiane, insieme a più dell’80% delle corrispondenze inviategli da parenti e amici. Tra i documenti più recenti c’è un articolo incompiuto di Giacomo Leopardi scoperto da Christian Genetelli, professore ordinario di letteratura e filologia italiane all’Università di Friburgo e membro del comitato scientifico del Centro Nazionale di Studi Leopardiani.
La lettera di Giacomo Leopardi acquistata all’asta
La lettera del poeta di Recanati, città che ha aperto le stanze della villa dove ha vissuto Leopardi, porta la data di composizione del 18 dicembre 1825, mentre quella di ricezione è di quattro giorni più tardi, il 22. Nella missiva sono ancora presenti le tracce del bollo a cera e del timbro postale di Bologna, la città in cui il poeta recanatese ha vissuto fino al novembre del 1826.
Le dimensioni di fogli sono di 240 millimetri per 188: al quarto appare l’autografo di Giacomo Leopardi che ha inviato la lettera al conte Muzzarelli, revisore dei conti al tribunale della Sacra Rota, accademico e figura di spicco nell’ambiente culturale romano.
Attraverso quella lettera, Giacomo Leopardi ha voluto ringraziare Muzzarelli per le “gentilissime espressioni” a lui dedicate in una poesia scritta dal conte. Il poeta, compiaciuto per l’ode a lui dedicata, ha usato la lettera per favorire la pubblicazione dei versi in suo onore: “Approfittando della licenza che ella mi ha conceduto, ho fatto stampare qui le sue belle quartine in un foglio periodico di cui le mando copia – si legge sulla missiva – Se ne desiderasse qualche altro esemplare vedrei di poterla servire”.
Il componimento, successivamente, è apparso sul settimanale ‘Il Caffè di Petronio’ del 24 novembre 1825, edito da Pietro Brighenti che abitava a pochi passi dall’alloggio bolognese di Leopardi, vicino al teatro del Corso.
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