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Le Terme di Caracalla potranno ora essere visitate in 3D

Quando la tecnologia si mette a servizio della cultura: le Terme di Caracalla riportano in vita il passato grazie all’impiego di un visore 3D.

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Un salto nel futuro, che parte dal passato: si potrebbe definire così la nuova esperienza che ha per protagonista le Terme di Caracalla. Quello che è uno dei più spettacolari esempi di terme imperiali a Roma – volute dall’imperatore Caracalla, della dinastia dei Severi, e ottimamente conservate per gran parte della loro struttura – sono il primo sito archeologico italiano interamente visitabile in 3D. I visitatori, ora, non si “limiteranno” ad osservare i loro splendidi resti. Potranno anche immergersi in ciò che erano una volta, nel 216 a.C. Come a fare un viaggio nel tempo, reso possibile dalla tecnologia. Promosso dalla Soprintendenza Speciale di Roma e da CoopCulture, il progetto vede l’impiego di un visore che – al suo interno – monta un cellulare di ultima generazione dotato di uno specifico software e di un sistema di georeferenziazione; premendo un pulsante, il luogo in cui il visitatore è posizionato rivivrà in 3D, con una prospettiva immersiva che comprende tutto lo spazio circostante. È un’iniziativa, questa, che si inserisce nel lavoro di promozione delle nuove tecnologie – nella valorizzazione dei luoghi culturali – portato avanti dalla Soprintendenza Speciale di Roma.

Negli orari di apertura delle Terme di Caracalla, i visori sono a disposizione dei visitatori all’ingresso del sito. Sono dieci le tappe in cui la visita è articolata, e sei di queste sono interessate dalla realtà virtuale: le ricostruzioni, basate sugli studi condotti negli ultimi trent’anni, permettono di vedere le terme così come le vedevano gli Antichi Romani, con la riproduzione delle statue e delle decorazioni che oggi – dalle Terme di Caracalla – sono state trasportate altrove: al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, alla Reggia di Caserta, a Piazza Farnese. Ma, questo, è solo l’ultimo dei progetti che – a Roma – mettono la tecnologia al servizio dell’arte e della cultura. Nel 2015 era stata la volta delle videoproiezioni a Santa Maria Antiqua, nel 2016 era toccato ai nuovi allestimenti della Domus Aurea. Mentre, quest’anno, suggestive illuminazioni hanno acceso la Tomba di Giulio II e il progetto dei luoghi segreti dei Palatino e del Foro Romano ha preso vita.