La Sardegna guarda allo Spazio, Villaputzu nuova Cape Canaveral d'Italia
35 nuove assunzioni, 28 milioni di euro investiti: il piccolo paese del Sarrabus diventa la prima fabbrica europea di scudi aerospaziali
La Sardegna guarda alle stelle. La grande isola del Mediterraneo si candida a ospitare una struttura aerospaziale all’avanguardia non solo per l’Italia, ma per l’intera Europa. Con un investimento di 28 milioni, presso Villaputzu, nelle zone interne del Sarrabus, regione sud-orientale della Sardegna, verrà realizzato un impianto che punta non solo a realizzare alcuni componenti del lanciatore Vega, il vettore europeo di generazione avanzata per il lancio in orbita di piccoli satelliti, ma ad essere anche un punto di riferimento europeo per la ricerca e la sperimentazione.
Ingegneri, chimici, specialisti aerospaziali, informatici, il gotha scientifico della ricerca che mira alle stelle lavorerà in quella che gli esperti già hanno ribattezzato come la piccola Cape Canaveral sarda, un luogo d’eccellenza, tutto italiano, che contribuirà a rendere sempre più vicino lo Spazio alla Terra. L’infrastruttura, la “Space Propulsione Test Facility”, sarà operativa entro il 2020. Innovazione, tecnologia di ultima generazione, recupero di territorio abbandonato, questi i punti cardine che la Giunta della regione Sardegna intende perseguire come punti strategici di rilancio per l’economia e per il rafforzamento del ruolo italiano nell’aerospazio a livello internazionale.
Nei prossimi anni il territorio situato sul versante sud-est della Sardegna potrebbe diventare un importante punto di riferimento per la costruzione degli scudi termici interni ed esterni. I delicatissimi componenti saranno realizzati con fibra di carbonio pre-impregnato, il medesimo materiale utilizzato anche nel mondo della Formula 1, per i freni delle monoposto che gareggiano per il titolo mondiale. Prodotti che costituiscono importanti tasselli delle missioni spaziali che vedono come protagonisti i lanciatori Vega, utilizzati nella Guiana francese per il lancio nello spazio dei satelliti civili europei, utilizzati per monitorare il meteo, studiare i terremoti e tenere sotto controllo le condizioni di sicurezza europee.
L’infrastruttura, che verrà costruita nella sub-regione del Sarrabus, è realizzata da Avio, azienda specializzata nel settore, assieme all’Agenzia Spaziale Italiana in collaborazione con il Distretto Aerospaziale della Sardegna. A supervisionare il tutto c’è l’Esa, il corrispettivo europeo della Nasa. L’annuncio dell’iniziativa, tenutosi a Villaputzu, ha registrato la presenza dei sindaci, di numerosi imprenditori, dei consiglieri regionali e di una vasta rappresentanza della cittadinanza della zona incuriositi dalla concreta possibilità che la regione sarda possa diventare un importante punto di riferimento per la conquista dello spazio.
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