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L'Isola dell'Amore a Goro sta sparendo: scatta l'allarme

È scattato l'allarme per l'Isola dell'Amore a Goro, nella Riserva Naturale del Delta del Po, dato che il suo territorio si sta sempre più riducendo

Pubblicato:

Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

L'Isola dell'Amore sta sparendo

Nel cuore del Delta del Po, tra Goro e Gorino, sorge un angolo tanto affascinante quanto fragile che ora rischia di scomparire: l’Isola dell’Amore. Questo piccolo paradiso naturale, meta di escursioni in barca e rifugio di biodiversità, rappresenta uno degli ultimi lembi incontaminati del territorio del Delta. Ma oggi, proprio quella che un tempo era un’attrazione turistica e naturalistica sta lentamente sparendo a causa dell’erosione costiera, della mancata manutenzione dei canali e dell’assenza di politiche efficaci.

L’Isola dell’Amore sta scomparendo

L’Isola dell’Amore, detta anche Scanno di Goro, è un banco sabbioso che si affaccia sull’Adriatico ed è considerata un’area preziosa dal punto di vista naturalistico. Situata nella Riserva Naturale del Delta del Po, oltre ad accogliere specie animali protette, l’isola rappresenta un punto di riferimento per chi vuole scoprire la parte più autentica del Delta. Qui, infatti, l’habitat è meraviglioso ma anche estremamente delicato e proprio per la sua fragilità questa bellissima area ora sembra essere in pericolo.

A causa della mancata manutenzione dei canali navigabili, dell’assenza di dragaggi regolari e dell’erosione dovuta a mareggiate, l’isola sta lentamente scomparendo. A denunciare la situazione è Michele Marandella, 45 anni, guida turistica e barcaiolo insieme al fratello Andrea. Da anni accompagnano i visitatori alla scoperta dei paesaggi suggestivi del Delta del Po tra canneti e aironi. Ma oggi, racconta Michele al ‘Corriere della Sera’ che il loro lavoro è diventato difficile tra percorsi impraticabili, fondali insabbiati e tratti interdetti.

“L’Isola si sta erodendo – spiega Marandella al ‘Corriere’ – il problema c’è. Arrivare all’Isola tramite gli scorci suggestivi di un canale che scorre tra i canneti è diverso che arrivarci da un canale anonimo. Fa la sua differenza e questo influisce su quello che possiamo offrire ai nostri clienti”. Infatti, l’accesso all’Isola dell’Amore avverrebbe attraverso canali che, in condizioni ideali, offrono scorci unici tra canneti e uccelli. Ma oggi, questi tratti navigabili sono spesso ostruiti da detriti e sabbia, rendendo impossibile offrire ai visitatori l’esperienza per cui hanno scelto di arrivare fin qui.

La denuncia della situazione

Il problema, secondo Marandella, non è nuovo ma da almeno cinque anni si riscontra questa situazione nella zona di Goro. Sempre durante l’intervista al ‘Corriere della Sera’ spiega: “Ormai sono cinque anni, ma in realtà il problema è continuo perché le lagune del Delta, per loro natura, sono soggette a sedimento e quando entra l’acqua del fiume Po diventano trappole di detriti.” La sua voce si carica di frustrazione ma anche di amore per la terra in cui vive: “Non chiedo molto, vorrei solamente che casa mia fosse valorizzata per quello che rappresenta. Perché possiede tutte le carte in regola per essere turisticamente attraente quanto altre località che ci hanno creduto di più.”

Il mestiere di guida turistica diventa così una corsa a ostacoli e Marandella poi spiega perché il turista rimane a volte deluso: “Ci dobbiamo inventare percorsi alternativi, guardare la marea, provare a capire se quel tratto di acqua possiamo farlo in una certa ora e molto spesso non possiamo farlo. Invece che navigare quindi tra i canneti, col rischio di incagliarci, spesso ci tocca fare altri percorsi perché non offrono quegli scorci naturalistici per cui i turisti pagano il biglietto e inevitabilmente il cliente ti chiede il motivo, ti chiede il perché non vede quello che sperava di vedere.” A far male più di tutto, però, sembra essere il silenzio delle istituzioni: “Mi sono rapportato più volte con le amministrazioni locali. Mi hanno dato ragione, ma poi non è successo nulla. È frustrante.”