Il Dio induista Ganesh è di casa ad Altare
Altare, in provincia di Savona, diventa capitale italiana dell'induismo per la rituale celebrazione del dio Ganesh
Migliaia di fedeli induisti, provenienti da tutta Italia, ma anche da remote località europee, si sono dati appuntamento ad Altare, in provincia di Savona, per visitare il Svami Gitananda Ashram, paradiso induista fondato nel 1984 da un genovese convertitosi all’indusimo , il maestro Svami Yogananda Giri, uno dei pochi italiani ad essere entrato nei sacri ordini monastici con il titolo di Svami. Oggi la comunità indù da lui fondata è una delle più importanti del mondo occidentale.
A partire dal 25 agosto la piccola frazione di Pellegrino, dove sorge il tempio, è in fermento per la celebrazione del “Ganesha Caturti”, festa che cade nel quarto giorno di luna crescente del mese di bhadrapada, tra agosto e settembre, dedicata a Ganesha, il dio dalle sembianze d’elefante invocato dagli induisti per le sue capacità di rimuovere gli ostacoli, dare forza e vigore e infondere saggezza ed energia spirituale in chi lo invoca.
Tanti i fedeli di nazionalità indiana e dello Sri Lanka, molti anche gli italiani che si sono avvicinati alla religione orientale, non pochi i devoti che hanno raggiunto Altare dalla Francia e dalla Svizzera, pellegrinaggio che testimonia l’importanza che questo luogo ricopre nell’animo dei molti credenti induisti che popolano l’Italia e tutta Europa.
Tra rituali, canti tradizionali e cibo tipico, l’oasi di serenità immersa nelle campagne della provincia di Savona si è stretta in un inno alla pace. La festa è infatti un’occasione per riflettere sui sentimenti di coesione, uguaglianza e armonia che sono alla base della religione induista.
Secondo le ultime stime, in Italia le persone che professano la religione induista sono quasi un milione e il il monastero tradizionale di Altare, il Matha Gitananda Ashram, è un punto di riferimento per i fedeli che ricercano nel pellegrinaggio in questo luogo pieno di pace e armonia la purificazione dell’anima e del cuore. Questo luogo di pace e meditazione è aperto a tutti, non soltanto agli induisti, ma anche alle persone che hanno un profondo desiderio di trovare la propria identità, di avvicinarsi alla religione induista o anche semplicemente di passare del tempo in un luogo dove la serenità regna sovrana, un luogo dell’anima concepito appositamente per aiutare chi aspira a individuare la vera natura che si cela nel proprio animo a trovare il giusto cammino e a rendere più forte e vigorosa la propria esistenza.
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