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Ica Milano: il nuovo centro per le arti

L'Istituto Contemporaneo per le Arti ha aperto i battenti in una struttura industriale degli anni Trenta nel quartiere Ripamonti. Ecco come funziona

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Nella Milano che cambia faccia e diventa sempre di più luogo che accoglie arte e cultura si inserisce la nascita di Fondazione Ica Milano. Si tratta di un’istituzione no profit che è stata inaugurata il 24 gennaio 2019 e aperta a: “Tutte le arti – come scrivono sul sito internet di questa realtà – , un organismo per la cultura contemporanea e un progetto ecologico per l’arte basato sul principio di sostenibilità e sulle relazioni tra le persone, il loro contesto e il mondo dell’arte”.

Questa nuova realtà si inserisce in un contesto vitale e in continua espansione, come ha dimostrato anche il conferimento alla città di Milano del prestigioso riconoscimento del giornale britannico Wallpaper Magazine come “Design Award for best city” 2019.

E Ica ha aperto le porte vicino a uno dei cuori pulsanti della città: la Fondazione Prada. Questa nuova realtà ha trovato casa all’interno di un edificio industriale risalente agli anni Trenta del quartiere Ripamonti. Si snoda su due piani per un totale di 700 metri quadrati che sono stati oggetto di un restauro, lavori che però non sono andati a intaccare lo spirito del passato che ancora aleggia tra quelle mura. 

A dirigere l’Istituto Contemporaneo per le Arti è Alberto Salvadori,  cha ha alle spalle un grande curriculum. Classe 1969, toscano, tra i tanti ruoli ricoperti basti pensare che dal 2009 e fino al 2016 è stato il direttore del Museo Marino Marini di Firenze. Presidente, invece, è Lorenzo Sassoli de Bianchi che ha ricordato come Ica Milano è un progetto che si occupa di arte e di arti contemporanee nelle loro diverse declinazioni.

Editoria d’arte, cinema, performance, ceramica, musica, attività di divulgazione, formazione e terapeutica sono alcuni dei punti chiave di questa realtà che punta a rendere partecipe il pubblico.

Il tutto a Milano, luogo dove esistono numerose iniziative  e dove l’Istituto Contemporaneo per le Arti poteva trovare la sua giusta collocazione. E se la sua missione è pubblica, la fondazione è privata e viene sostenuta da numerosi professionisti e collezionisti.

L’apertura è coincisa con l’avvio della mostra “Apologia della storia – The Historian’s Craft” a cura di Alberto Salvatori e Luigi Fassi. Ingresso libero, la struttura è aperta dal giovedì alla domenica dalle 12 alle 20.