Garisenda a rischio crollo a Bologna, il verdetto: "Codice rosso"
La Torre della Garisenda, simbolo di Bologna, è in una situazione da "codice rosso" e rischia davvero di crollare: è questo il verdetto degli esperti
La coraggiosa scelta del sindaco Matteo Lepore, che ha deciso di transennare la Piazza di Porta Ravegnana e di bloccare il traffico pedonale, automobilistico e del trasporto pubblico, trova ora una giustificazione ancora più autorevole: per il comitato di esperti, chiamato a dare un parere tecnico sulle attuali condizioni della Torre della Garisenda, la situazione è da “codice rosso”. Bologna rischia davvero di perdere uno dei suoi simboli più affascinanti, un monumento preziosissimo che ormai da qualche anno ha mostrato segni di cedimento. Si teme addirittura il crollo, che potrebbe comportare notevoli danni a persone ed edifici nei paraggi. Ecco che cosa è emerso dalla relazione dei tecnici.
La situazione della Garisenda
La Torre della Garisenda, che svetta nel centro storico di Bologna a due passi dalla più famosa Torre degli Asinelli, è una delle attrazioni principali della città, un punto di riferimento per i moltissimi turisti che qui giungono ogni anno. Da diverso tempo, però, le sue condizioni destano preoccupazione. Nel 2011, il Comune e l’Università di Bologna hanno dato il via ad un’operazione di monitoraggio che, nel 2018, ha portato ad un primo allarme. Dall’emergere delle prime anomalie all’opinione degli esperti in merito alla necessità di adottare un piano di sicurezza, il passo è stato breve.
Tuttavia, poco si è fatto per mettere in atto qualche misura precauzionale, con l’obiettivo di riportare la torre alla sua stabilità. Anzi, in pieno periodo Covid le risorse destinate al monitoraggio della Garisenda sono state convogliate altrove, lasciando così un vero e proprio “buco interpretativo” sui dati raccolti in questi ultimi anni. All’inizio del 2023, infine, è stato insediato un nuovo comitato che ha lavorato per mesi nel tentativo di fare chiarezza su quelle che sono le reali criticità della torre. Nel frattempo, la situazione è peggiorata e il sindaco di Bologna è stato costretto a prendere misure restrittive.
Il primo cittadino, Matteo Lepore, ha transennato l’area in cui sorgono le due torri bolognesi, impedendone l’accesso a pedoni, auto e bus. Inoltre ha approntato un primo piano di protezione civile, che lo stesso verdetto degli esperti ora ritiene necessario. Perché in effetti, dopo lunghe indagini, il comitato di tecnici è riuscito a stilare il proprio parere e la situazione non è affatto rosea. La relazione è stata consegnata lo scorso 15 novembre 2023, e rivela quali sono i motivi di preoccupazione per l’incolumità della Garisenda.
Il verdetto dei tecnici
“La situazione è da codice rosso. Bisogna portare l’attenzione in condizioni di massima allerta, ritenendo che non sussistono più le condizioni di sicurezza” – si legge nel verdetto del comitato tecnico che, negli ultimi mesi, ha analizzato attentamente la situazione della Torre della Garisenda. Il suo basamento è gravemente danneggiato, e in queste settimane sono emerse diverse ipotesi sui lavori che potrebbero garantirne una rinnovata stabilità. Ma il destino della struttura continua a suscitare grande preoccupazione.
Gli esperti che si sono riuniti nella stesura della relazione hanno ipotizzato il crollo della Garisenda, che potrebbe implodere su se stessa. Ma c’è anche la possibilità che, in una fase successiva, la torre si ribalti verso la Chiesa di San Bartolomeo. Non è poi da escludere che, a causa della torsione che si sta verificando, il crollo avvenga in direzione differente, anche verso la Torre degli Asinelli. “Non sussistono le condizioni di sicurezza per operare sulla torre e nei pressi della torre, se non nell’ambito di un piano di protezione civile” – è la conclusione dei tecnici.
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