Frane e alluvioni: le aree più a rischio in Italia
Nel nostro paese risulta esserci un'alta percentuale di rischio sia idraulico che di eventi franosi. Ecco quali sono le zone maggiormente in pericolo
Tanto bello quanto fragile così si presenta il territorio della nostra penisola che da nord a sud è caratterizzato da diverse aree a rischio sia di frane che di alluvioni. La definizione di rischio utilizzata dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) è: “la popolazione residente esposta al rischio di danni alla persona (morti, dispersi, feriti o evacuati)”.
Rischio idraulico in Italia
L’Italia è uno dei Paesi più esposti al rischio idraulico che è principalmente causato da torrenti in piena, frane e smottamenti. Gli indicatori per stabilire il rischio idraulico in Italia sono: pericolosità elevata (P3), pericolosità media (P2) e pericolosità bassa (P1). Le aree ad alto rischio idraulico in Italia sono all’incirca 12.400 km quadrati, ovvero il 4,1% del territorio.
Secondo i dati riportati dall’Ispra in Italia almeno 2 milioni di cittadini vivono in zone ad alta pericolosità, mentre all’incirca 6 milioni di persone vivono in aree a media pericolosità. Sono, invece, oltre 9 milioni coloro che risiedono in zone di pericolosità bassa. Una delle aree più a rischio è la fascia adriatica, in particolare l’Emilia-Romagna si presenta come una delle regioni più esposte, in termini percentuali, al rischio alluvione. Tutto il territorio della città di Ferrara, ad esempio, ricade quasi in totalità sotto il rischio di pericolosità P2.
Il rischio di frane in Italia
In Italia accadono ogni anno più di mille frane o episodi franosi. Tra questi episodi circa 100 o 200 riportano conseguenze anche a cose o persone. Gli indicatori per stabilire il rischio franosità sono: pericolosità molto elevata (P4) pericolosità elevata (P3), pericolosità media (P2) e pericolosità bassa (P1).
L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale in collaborazione con le regioni e le province autonome ha realizzato un Inventario dei fenomeni franosi in Italia (IFFI). Grazie a questo rapporto possiamo avere una panoramica sulla distribuzione dei fenomeni franosi della nostra penisola. I fattori più importanti per l’innesco dei fenomeni franosi sono le precipitazioni brevi o intense, le precipitazioni persistenti e i terremoti. Le frane censite nell’Inventario sono 620.808 e riguardano un’area di 23.700 km quadrati, pari al 7,9% del nostro territorio.
Le regioni che risultano maggiorente colpite da frane sono sette: Valle D’Aosta, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Molise e Basilicata. A causa della sua conformazione la Valle d’Aosta è la regione che presenta la più alta percentuale di rischio franosità. Basta solo pensare che presso la bellissima cittadina di Courmayeur il 98% degli abitanti risiede in aree esposte a pericolo.
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