Chi è Eva Murati, la prima attrice italiana generata con l'IA
Alla Festa del Cinema di Roma debutta Eva Murati, prima attrice italiana creata con l’intelligenza artificiale, simbolo di un nuovo modo di fare cinema
C’è un volto nuovo che sta facendo parlare il mondo del cinema italiano, ma non si tratta di una scoperta da red carpet in senso tradizionale: Eva Murati, la prima attrice italiana generata con l’intelligenza artificiale, ha debuttato tra flash e curiosità alla Festa del Cinema di Roma, lasciando il pubblico diviso tra stupore e domande. Chi è davvero Eva Murati e cosa rappresenta per il futuro del cinema?
Dove è apparsa per la prima volta Eva Murati
Sul tappeto rosso di Roma, sotto le luci dei fotografi, Eva Murati appare in tutto il suo splendore: capelli rossi, carnagione chiara, occhi verdi e uno sguardo sicuro di sé. Indossa un abito bianco con stile, cambia posa, sorride ai fan come una star consumata.
Le telecamere la seguono mentre rilascia le sue prime parole, diventate virali in poche ore. Come riportato su ‘Il Messaggero’, Eva dichiara: “Sono molto felice di essere qui a Roma, è come un sogno. ‘La Dolce Vita’ era il film preferito di mia nonna.” Subito dopo, nel video diffuso online, aggiunge con tono ironico e naturale: “Ho molti bei ricordi del set, ma il mio preferito, quello che spicca di più, è il giorno in cui abbiamo girato la scena in cui il mio personaggio, Charlotte, ha dovuto… Be’, niente spoiler, giusto?”
Il video, diffuso sui canali ufficiali della società HAI – Human & Artificial Imagination, mostra la “prima diva” dell’IA muoversi con naturalezza tra giornalisti e curiosi. Il progetto, realizzato con il supporto di EDI – Effetti Digitali Italiani, nasce come esperimento artistico e tecnologico per esplorare il confine tra creatività umana e innovazione.
La reazione del pubblico è immediata: c’è chi applaude alla visione futuristica e chi si interroga sul significato di un volto che, pur perfetto, non appartiene a nessuna persona reale. La stessa HAI sottolinea che Eva non è pensata per sostituire gli attori, ma per dialogare con l’immaginazione umana e aprire nuove possibilità narrative nel linguaggio audiovisivo.
Come è nata la prima attrice italiana generata con l’intelligenza artificiale
Dietro Eva Murati c’è una squadra di professionisti del cinema e della post-produzione che ha deciso di sperimentare un modello di collaborazione tra umano e artificiale. Il suo volto, i suoi movimenti e perfino la voce sono stati generati grazie a un complesso lavoro di intelligenza artificiale e rendering digitale, ma ogni scelta artistica è rimasta nelle mani del team creativo.
L’attrice virtuale sarà infatti la protagonista di “The Last Image”, il primo cortometraggio italiano realizzato con il supporto dell’IA generativa. Il film viene presentato come un progetto corale che ha coinvolto circa cinquanta professionisti – tra sceneggiatori, registi, direttori della fotografia e tecnici – impegnati a dimostrare che la tecnologia può potenziare, e non sostituire, la dimensione artistica.
Durante l’anteprima del corto, proiettata nella sala dell’ANICA, è seguito un dibattito sui possibili vantaggi dell’intelligenza artificiale nel settore audiovisivo: riduzione dei costi, ottimizzazione dei tempi di produzione e maggiore libertà creativa. Il messaggio più forte riguarda la necessità di “governare” l’innovazione, mantenendo il controllo sui diritti, sulla qualità e sulla visione autoriale nel mondo del cinema.
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