Com'è la vita da comparsa in Il Diavolo Veste Prada 2 a Milano
La vita da comparsa in Il Diavolo Veste Prada 2 a Milano tra set esclusivi, prove costume, compensi e curiosità sul dietro le quinte del celebre film

C’è chi sogna di incrociare Meryl Streep tra una pausa e l’altra, chi spera di finire immortalato in un’inquadratura accanto ad Anne Hathaway e chi, più semplicemente, vuole poter dire di aver vissuto un giorno da protagonista nel grande cinema. A Milano, il set di ‘Il Diavolo veste Prada 2’ ha acceso i riflettori e la curiosità: migliaia di aspiranti comparse hanno risposto alla chiamata, trasformando le vie della città in un palcoscenico glamour, caotico e irresistibile.
Quando e dove è girato ‘Il Diavolo Veste Prada 2’ a Milano
La seconda parte del celebre film ha scelto Milano come centro nevralgico delle riprese, confermando il ruolo della città come capitale internazionale della moda. Dal 6 al 18 ottobre, tra Brera, Porta Nuova, via Santo Spirito e Palazzo Parigi, il capoluogo lombardo diventa un gigantesco set cinematografico capace di catturare l’atmosfera glamour della Fashion Week, quando le strade si trasformano naturalmente in passerelle.
Il lavoro per le comparse inizia spesso con una chiamata inaspettata. Come riportato dal ‘Corriere della Sera’, il messaggio tipico degli organizzatori recita una cosa del tipo: “Domani alle 11.30 all’angolo di Fatebenefratelli. Porta l’auto con il pieno, pulita. Dress code: non appariscente”. È l’inizio di un’avventura fatta di attese, rigore e massima discrezione.
I figuranti ricevono istruzioni essenziali, senza dettagli sul copione o sulla scena: un modo per evitare fughe di notizie e curiosi armati di smartphone.
La giornata sul set inizia presto e procede con una precisione quasi militare: file di auto in attesa, figuranti che si radunano ai punti di incontro stabiliti e una selezione costante che prosegue fino all’ultimo minuto. Ogni movimento è coordinato, ogni pausa pianificata, perché nel cinema anche l’attesa fa parte della scena.
Poi inizia la lunga attesa: telefoni spenti, bocche cucite, e solo dopo ore arriva il primo ciak. La città cambia volto in un istante, tra fari, cavi e staff di produzione che si muove come un’orchestra perfettamente sincronizzata.
Il quartier generale è in via Tortona, nello “Spazio Quattrocento”, ex capannone industriale riconvertito in laboratorio creativo. Qui si svolgono le prove costume: file di abiti ordinati per taglia, truccatori e parrucchieri al lavoro, fotografi che scattano immagini di riferimento per garantire coerenza visiva. Nessun logo, nessun capo vistoso: le comparse devono essere eleganti ma neutre, lo sfondo perfetto di una scena che brilla di riflettori.
Quanto guadagna una comparsa de Il Diavolo Veste Prada 2 a Milano
Dietro il fascino del cinema si nasconde una quotidianità meno scintillante. Le comparse di ‘Il Diavolo veste Prada 2’ ricevono circa 100 euro lordi per ogni giornata di lavoro, una cifra che sale a 150 euro se viene utilizzata anche la propria auto in scena. Non è certo una cifra da copertina, ma il valore dell’esperienza supera quello economico: partecipare a un film di questa portata significa assistere da vicino al dietro le quinte di una produzione hollywoodiana, respirarne l’energia e l’attenzione maniacale ai dettagli.
Ai casting, organizzati nei mesi precedenti, si sono presentate oltre 7.000 persone, di cui circa un quarto selezionate. Tra loro volti di ogni età e professione: hostess, insegnanti, commessi, stilisti in pensione, studenti universitari. Tutti accomunati dallo stesso entusiasmo e dalla curiosità di vivere, anche solo per un giorno, dentro il mondo patinato del cinema.
Tra le curiosità più commentate figura la controfigura di Meryl Streep, scelta con attenzione quasi chirurgica: stessa figura, portamento e taglio di capelli. Il suo compito è supportare l’attrice durante le prove luci e i raccordi, ma anche depistare i paparazzi, mantenendo intatta la segretezza del set. Milano, nel frattempo, collabora in silenzio: si lascia trasformare, osserva, partecipa.
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