Dopo il caffè arriva a Bologna il panino sospeso
Dopo il caffè arriva nel capoluogo emiliano il panino sospeso, un atto di generosità per chi a Bologna si trova in difficoltà
«Nessuna carità, semmai solidarietà! » Questo lo slogan che riecheggia in via Galliera a Bologna, dove presso il bar “Il Panino” è possibile non solo gustare eccellenti panini, ripieni dei meravigliosi salumi e formaggi che la città emiliana sa offrire al pubblico, ma anche comprarne uno da lasciare in sospeso, a disposizione di chi ne ha bisogno.
Sulla partete del locale c’è una bacheca dove la generosità dei clienti riempie di scontrini lo sfondo nero, in un mosaico di solidarietà a disposizione di chi non può permettersi di comprare i panini imbottiti, pronti da affidare alle associazioni che raccolgono cibo e lo ridistribuiscono ai bisognosi.
Regalare un caffè, una pizza o un panino il prossimo, un piccolo gesto di solidarietà inventato a Napoli e diffuso in tutta Italia per concedere un sorriso a chi si trova in difficoltà. Per solidarietà, chi ha possibilità, regala a uno sconosciuto una consumazione a disposizione di chiunque ne faccia richiesta. Un gesto di pura generosità e di profonda umanità, che prende spunto dal caffè sospeso che a Napoli, negli anni più duri del dopoguerra, consentiva anche a chi si trovava in ristrettezze economiche di concedersi il piacere di sorseggiare la tanto apprezzata bevanda. Napoli, città dove il concentrato di chicchi e aroma di qualità Arabica o Robusta non è soltanto una semplice bevanda, ma il protagonista di un rituale sacro, quasi un obbligo per ogni buon cittadino della città di Partenope.
E fu Lucio Dalla, nel 2012, a portare nella città emiliana l’usanza di lasciare in sospeso un caffè per chi non potesse permetterlo. Ad accogliere l’idea fu il Caffè Accademia di via Guerrazzi, locale che il cantautore frequentava abitualmente e che accolse con piacere l’idea importata da Napoli.
Oggi quel rituale, non a caso in tempo di crisi, viene recuperato e declinato in mille sfaccettature. A Bologna in sospeso diventa così il panino grazie Roberto Morgantini e al giornalista Sandro Ruotolo assieme a Michele Ammendola di Iolotto.
Ma mettere in sospeso il cibo è solo l’inizio: l’idea è quella di consentire di accedere a chi non ha l’opportunità non solo a cibi e bevande, ma anche a libri, cinema e qualsiasi cosa che possa essere condivisa per la gioia di farlo. Non c’è solo fame di cibo, ma anche di compagnia e cultura. Aspetti non secondari che se coltivati possono permettere alle persone che si trovano in difficoltà non solo di ritrovare la serenità perduta, ma anche il proprio posto nella società.
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