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Bologna, la casa e i luoghi di Lucio Dalla

Un tour che parte dalla casa e tocca i luoghi dell’anima di un cantautore sempre amato. Bologna celebra Lucio Dalla a 5 anni dalla morte

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Bologna e la casa di DallaLucio Dalla non è morto. Vive nell’animo degli appassionati della sua musica. Sono passati cinque anni dalla scomparsa del cantautore bolognese, eppure nel cuore dei fan tira sempre il vento delle sue canzoni.

“Caruso”, “Piazza Grande”, “L’anno che verrà”, “Anno e Marco”, “La casa in riva al mare”, risuonano, senza sosta, come colonna sonora degli italiani, che pensano al cantautore visionario e poliedrico con affetto e nostalgia.

Sembra ancora di vederlo passeggiare nelle strade della sua Bologna con sgargianti cappelli, occhiali tondi, un viso bonario e dita sapienti, capaci di estrarre da qualsiasi strumento musicale melodie senza tempo.  Musicalità che componeva con impareggiabile estro soprattutto nella sua città, in via D’Azeglio, dove c’è la sua abitazione, proprio nel cuore del capoluogo emiliano, fiero di aver dato i natali al genio della canzone.

In occasione dell’anniversario della sua morte, che il 1° marzo del 2012 a Montreux ha strappato troppo presto l’autore di “Canzone” e “Attenti al Lupo”, la casa di Lucio Dalla sarà riaperta, fino al giorno del suo compleanno, il 4 marzo. Una tradizione che si rinnova fin dal 2015 quando la sua dimora fu resa accessibile al pubblico per far riassaporare l’animo di un artista poliedrico che ancora impregna gli ambienti e i cimeli custodite tra le sue quattro mura, divenute un vero e proprio museo.

Un’iniziativa che quest’anno travalica i confini dell’appartamento di Dalla. L’edizione del 2017 di “A Casa di Lucio”, infatti, spalanca i portoni di via D’Azeglio e si snoda nella città, alla ricerca dei luoghi che hanno caratterizzato la sua vita e la carriera artistica.

Tra installazioni audio e narrazioni di relatori d’eccezione, “A Casa di Lucio va in Città” farà conoscere al pubblico i luoghi più cari del cantautore bolognese. Si parte da Piazza Cavour, dove nacque e visse per tutta la giovinezza assieme a mamma Jole e si prosegue verso l’abitazione di vicolo Mariscotti dove si trasferì e compose i primi capolavori. Impossibile non fare tappa poi presso lo studiolo di Via D’Azeglio – dove Dalla registrò gli ultimi dischi – che ancora porta alle pareti testimonianza degli esordi del cantautore, tra poster e cimeli dei primi anni ’70. In via De Carbonesi, impossibile non visitare il ristorante “Da Cesari”: in queste cucine Paolo e Irene hanno preparato buona parte dei pranzi graditi al cantante.

Le visite ai luoghi del cuore di Dalla saranno accompagnate dalla colonna sonora diffusa delle sue canzoni. Era noto che Lucio aveva un vezzo da narciso: non poteva fare a meno di emozionarsi quando nelle strade della sua città sentiva da un’autoradio o da una finestra riecheggiare le sue canzoni. Un’emozione che verrà rievocata nella tre giorni a lui dedicata con audio-installazioni in ogni angolo della sua Bologna, il giusto omaggio per un artista che ha segnato la storia della musica italiana.