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Difesa, dalle caserme ai fari: gli immobili in concessione

Depositi, caserme, fari, palazzi storici ed ex idroscali: gli immobili messi a disposizione in concessione dalla società del Ministero della Difesa

Pubblicato: 11 Agosto 2024

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

In Italia ci sono 33 immobili da cedere in concessione per un massimo di 50 anni a possibili investitori, messi a disposizione da Difesa Servizi, la società in house del Ministero della Difesa (guidato da Guido Crosetto) nata nel 209 per gestire, recuperare e valorizzare il patrimonio immobiliare e territoriale del territorio.

Gli edifici in concessione dal Ministero della Difesa

Caserme, depositi, ex idroscali e fari fanno parte del vasto patrimonio immobiliare disponibile in concessione: gli investitori interessati dovranno formulare e presentare una proposta di finanza di progetto per la riqualificazione, valorizzazione e sfruttamento economico degli edifici.

Il bando fissa il termine ultime per presentare le domande alle ore 12 del 15 novembre 2024: bisogna allegare una serie di documenti necessario come specificato sul sito ufficiale di Difesa Servizi, dove è pubblicato anche l’elenco completo degli immobili.

Come detto i beni immobiliari sono 33: tra questi si trovano ville e palazzi storici sparsi in diverse città d’Italia, come il castello di Carlo V, originario del Cinquecento e situato a Capua. Sono diverse anche le ex caserme e i vecchi depositi per munizioni e carburanti. Nell’elenco troviamo anche un centro logistico di quasi 850.000 metri quadrati immerso nella riserva naturale di Decima-Malafede del Comune di Roma, la città che incassa di più dalle tasse di soggiorno.

La società Difesa Servizi ha diviso tutti gli immobili in quattro diversi gruppi, a seconda della possibilità di riqualificazione: gli edifici del primo gruppo, per esempio, possono diventare strutture turistico-ricettivi. Quattro immobili di un altro gruppo possono essere trasformati in complessi sportivi, mentre altri potrebbero tornare utili come aree logistiche, depositi e magazzini.

Gli ex idroscali che possono essere riconverti sono in totale sei: si trovano nei territori di Cagnano Varano in provincia di Foggia, Desenzano del Garda in Provincia di Brescia, Bracciano in Provincia di Roma, Marsala in Provincia di Trapani e poi a Taranto e Siracusa.

Oltre ai 33 immobili, un bando mette a disposizione anche diversi fari italiani: il Faro di Punta Polveraia sull’Isola d’Elba, il Faro di Sant’Eufemia a Vieste e il Faro di Isola Capo Rizzuto.