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Da Michele: in Italia la prima pizza certificata blockchain

L'Antica Pizzeria da Michele in the World è la prima a certificare la propria pizza mediante la tecnologia blockchain, per garantire trasparenza

Pizzeria

La tecnologia informatica trova spazio persino in… cucina: l’Antica Pizzeria da Michele in the World è la prima azienda al mondo ad aver deciso di adottare la blockchain per garantire l’origine e la qualità delle proprie materie prime, e fornire così maggiore trasparenza ai consumatori. L’innovazione arriva dunque a servizio di quella che è una delle nostre eccellenze più famose in tutto il mondo, la pizza. Scopriamo qualcosa in più.

Cos’è la tecnologia blockchain

Ma partiamo dall’inizio: la blockchain (che letteralmente significa “catena di blocchi”) è una struttura dati che consente di registrare informazioni in maniera univoca, senza alcuna possibilità di sovrascriverle – e di conseguenza di modificarle. Chiunque abbia accesso a queste informazioni può dunque essere sicuro della loro veridicità e risalire in fretta a chi le ha inserite. A che cosa serve, in questo caso? I clienti dell’Antica Pizzeria da Michele in the World, dopo aver scannerizzato l’apposito QR code, potranno sapere con certezza la provenienza degli ingredienti usati per la loro pizza.

Un’operazione di trasparenza e di attenzione verso il consumatore che sicuramente troverà ampio seguito tra i ristoratori, ora che la strada è stata aperta. Basta infatti un semplice click per avere piena conoscenza della filiera di produzione, così da certificare la qualità e la salubrità del cibo che abbiamo nel piatto. Se si rivelerà essere una mossa di successo, però, sarà solo il tempo a dircelo.

Il primato dell’Antica Pizzeria da Michele

“L’attenzione verso le nuove tecnologie, anche attraverso collaborazioni con altre aziende, è la chiave che cercavamo per proiettare il nostro storico brand verso il futuro. L’utilizzo della blockchain, prima fase di un processo più lungo e complesso, ci permette di sottolineare quanto il nostro prodotto pizza resti lo stesso in tutte le sedi, avvalendoci di un metodo sicuro, incorruttibile e inviolabile per certificare il nostro lavoro e gli ingredienti che utilizziamo” – ha spiegato Alessandro Condurro, amministratore dell’Antica Pizzeria da Michele in the World.

Per il momento, sono le sedi campane di Napoli, Salerno, Aversa e Pompei, oltre a quella di Lecce, ad aver adottato la blockchain, attraverso la piattaforma digitale di Authentico che certifica la filiera produttiva, garantendo l’origine e l’autenticità delle materie prime. L’obiettivo è di estendere questa tecnologia a tutte e 43 le sedi sparse in Italia e nel mondo, grazie anche al supporto dei fornitori che hanno consentito (e consentiranno) di rendere ancora più trasparente la provenienza degli ingredienti utilizzati nelle pizzerie della storica catena.

Anche Giuseppe Coletti, CEO di Authentico, è entusiasta di questa collaborazione: “Conoscere qualità e provenienza delle materie prime utilizzate nei menù di ristoranti e pizzerie è un’esigenza sempre più diffusa tra i consumatori, soprattutto dei millennials, sempre più attenti alla sostenibilità. Non c’è nulla da nascondere e il consumatore può in autonomia, con il proprio telefono, scoprire origine e provenienza degli ingredienti della pizza che sta per ordinare. Una scelta che rappresenta una strada innovativa per diffondere la conoscenza circa le eccellenze agroalimentari Made in Italy ai consumatori di tutto il mondo”.