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Dal Lago di Resia riaffiora Curon, il leggendario borgo sommerso

I lavori di manutenzione al lago di Resia hanno fatto abbassare il livello dell'acqua riportando alla luce il leggendario borgo sommerso di Curon

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In Trentino Alto Adige è riaffiorato dalle acque un leggendario borgo sommerso. Al lago di Resia, tra i bacini più belli delle Alpi, sono infatti in corso alcuni lavori di manutenzione e, per questo motivo, il livello dell’acqua si è abbassato, riportando così alla luce i resti di Curon, paesino sommerso nel 1950, diventato famoso per il romanzo “Resto qui” di Marco Balzano e per la serie tv omonima trasmessa su Netflix.

La storia di Curon

Tra il 1949 e il 1950 la Montedison ha creato una diga per la produzione di energia elettrica. La realizzazione di questa mega opera ha implicato l’allagamento delle 163 case del vecchio paese di Curon. L’unica struttura rimasta in piedi è il campanile della chiesa di Sant’Anna. Curon, non a caso, è famosa proprio per il campanile che emerge dalle acque del lago. Nella stagione invernale, quando le acque del lago di Resia si ghiacciano, è possibile raggiungerlo anche a piedi.

La leggenda di Curon

Il campanile di Curon è anche il protagonista di una leggenda: si narra, infatti, che nelle notte invernali più fredde, sia ancora possibile sentire il suono delle campane del campanile semi sommerso (che, in realtà, furono rimosse il 18 luglio 1950).

Il fascino misterioso di Curon è anche al centro della serie tv omonima trasmessa da Netflix, diretta da Fabio Mollo e Lyda Patitucci e con Valeria Bilello, Federico Russo e Margherita Morchio tra i protagonisti. Questa è la scheda ufficiale del supernatural drama firmato Netflix, scritto da Ezio Abbate con la collaborazione di Ivano Fachin, Giovanni Galassi e Tommaso Matano: “Dopo 17 anni una donna torna al paese d’origine insieme ai suoi figli. Quando scompare, i ragazzi dovranno affrontare inquietanti segreti del luogo e della loro famiglia”.

Non solo libri e serie tv: il leggendario borgo sommerso di Curon, infatti, è diventato anche un videogioco, intitolato “A Painter’s Tale: Curon, 1950”. Il gioco, sviluppato da Monkeys Tales Studio in collaborazione con IVIPRO, è incentrato sulle vicende di un pittore che, in visita all’attuale paese di Curon Venosta, finisce per essere trascinato nelle profondità delle acque del lago da una misteriosa figura femminile e si risveglia in questo modo nel passato, nell’antico borgo.