Coronavirus, il borgo di San Fele finisce sul Washington Post
San Fele, piccolo borgo della Basilicata, è finito sul Washington Post per la sua capacità di far fronte all'emergenza Coronavirus che ha colpito l'Italia
San Fele, piccolo borgo della Basilicata, ha conquistato uno spazio nelle pagine del prestigioso giornale ‘Washington Post’. “Questo borgo italiano è Covid free, ma quando riaprirà ai visitatori perderà questo status?”. È la domanda che il quotidiano americano ha posto ai suoi lettori. Il borgo in questione è proprio San Fele, piccolo paese con 2800 abitanti in provincia di Potenza, a 872 metri sul livello del mare.
Nel reportage, il sindaco di San Fele, Donato Sperduto, ha spiegato: “Qua tutti conoscono tutti“. Poi il quotidiano si è soffermato sui motivi che hanno reso San Fele Covid Free: “San Fele ha preso tutte le precauzioni che poteva. Ha vietato alle persone di entrare in farmacia e ha istituito consegne a casa per le prescrizioni. Ha somministrato test per il Coronavirus a volontari, agenti di polizia, netturbini – a chiunque avesse contatti con altri. Nello stesso momento, il lockdown nazionale ha fermato la maggior parte dei movimenti e ha salvato il Sud da una calamità pari in scala a quella vissuta al Nord”.
L’età media della popolazione di San Fele è molto alta: numerosi sono i novantenni, circa 15 i centenari. La riapertura dei confini regionali e l’arrivo dell’estate hanno aperto la porta a nuovi arrivi in paese. Il sindaco Sperduto ha spiegato come il borgo si è preparato a questa evenienza: “Non appena arriva qualcuno cerchiamo di testarlo. Ovviamente, si basa tutto sull’essere consapevoli di chi ci visita”.
La Basilicata registra contagi 0 da tempo ed è ultima tra le regioni Italia per totale di casi (401). “Ma non possiamo stare tranquilli”, ha detto ancora il primo cittadino di San Fele, celebre per le sue cascate.
Sulla sua pagina ‘Facebook’, il Comune di San Fele ha così commentato la pubblicazione del reportate sul ‘Washington Post’: “Grazie a Chico Harlan (Rome bureau chief covering southern Europe and sometimes parts beyond), Stefano Pitrelli (investigative journalist and reporter) del The Washington Post e a Federica Valabrega (fotografa free-lance) per averci dato l’occasione di presentare al mondo uno spaccato della nostra comunità consentendoci di superare i confini nazionali approdando oltre oceano. È stato un piacere ospitarli e coinvolgerli nella nostra quotidianità. Rinnoviamo i saluti e speriamo di rivederli presto”.
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