Come è cambiata la spesa in Italia dopo la fine del lockdown
Con la fine del lockdown cambiano le abitudini di spesa degli italiani e calano gli acquisti dei prodotti protagonisti nelle prime settimane dell'emergenza
Le settimane di lockdown hanno cambiato le abitudini di tante persone, anche in fatto di alimentazione. Costretti a rimanere a casa, gli italiani si sono scoperti popolo di panificatori domestici, così sugli scaffali dei supermercati abbiamo visto andare letteralmente a ruba i panetti di lievito di birra e la farina, tra i prodotti più comprati durante l’emergenza Covid-19.
Con l’avvio della Fase 2 e la ripartenza di ristoranti, bar e pizzerie, è cambiata anche la composizione dei carrelli della spesa. Secondo le ultime rilevazioni rilasciate da Coop Italia, gli acquisti dei prodotti protagonisti della spesa alimentare del lockdown stanno, infatti, rallentando.
La crescita tendenziale della farina è passata dal +180% di aprile al +68%, mentre il lievito passa dal +170% al +70%. Cala l’acquisto di pasta e riso (dal +10% al +8%), delle conserve di pomodoro (dal +36% al +21%), della carne in scatola (dal +30% al +10%) e delle creme spalmabili (dal +37% al +16%).
A crollare è stata anche la vendita dei disinfettanti, che dal +280% è scesa fino a +59%, così come è drasticamente diminuito l’acquisto delle tinte per capelli (dal +165% al +30%) in seguito alla tanto attesa riapertura dei parrucchieri, mentre va ancora male per il make-up (dal -30% al -25%).
Ora che si può uscire più liberamente, la caccia alle mascherine si è rafforzata, tanto che gli acquisti di questi dispositivi di protezione hanno segnato +21 mila %, mentre è calata la richiesta dei termometri, passati dal +130% al +43%.
Il duro periodo di lockdown ha provocato contraccolpi inevitabili sulle abitudini di spesa degli italiani. Dopo una prima reazione da assediati da bunker, che ha caratterizzato le prime tre settimane di emergenza Covid fino al 15 marzo, facendo ritornare in auge anche prodotti da tempo in declino come la carne in scatola o le minestre liofilizzate, si sono affermate nuove abitudini di consumo.
Benché siano stati registrati meno accessi al supermercato, la spesa media è, in realtà, aumentata. Gli scontrini sono diminuiti del 40% a marzo ed aprile, ma l’importo medio è salito a 46 euro dai 26 dei mesi precedenti.
Durante il lockdown non sono mancate le iniziative di solidarietà per aiutare le tante persone in difficoltà. A Napoli, ad esempio, è nata la SpesaSospesa di Serena Rossi e Davide Devenuto, una piattaforma digitale per l’acquisto, la vendita e la donazione di generi alimentari di prima necessità.
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