Ceramic Land: l'Emilia Romagna è la terra della ceramica
Tra Faenza e Sassuolo è nato il primo comprensorio ceramico regionale destinato al turismo, un'iniziativa che coinvolge musei e aziende del territorio
Puntare sulla ceramica per attrarre turisti. È questo l’obiettivo con cui nel 2016 è nata tra Faenza e Sassuolo “Ceramic Land”, il distretto turistico della ceramica dell’Emilia Romagna. Un’iniziativa unica nel suo genere che dà ai visitatori, provenienti da ogni parte del mondo, la possibilità di assistere ad esperienze inusuali, come la creazione di maioliche pregiate, oppure una pressa moderna che realizza enormi lastre ceramiche. A questo si unisce anche l’opportunità di una visita al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, degli atelier artistici e dei musei aziendali sassolesi.
La Ceramic Land emiliano-romagnola è il frutto di un accordo triennale, siglato in Regione dal vice sindaco di Faenza, Massimo Isola, e dal vice sindaco di Sassuolo, Maria Savigni, per la nascita e la valorizzazione del Comprensorio ceramico regionale come destinazione turistica che prevede una strategia di marketing condivisa, l’individuazione di un calendario eventi di richiamo internazionale e il coinvolgimento di tutto il territorio.
Ad essere interessato è il distretto ceramico di Sassuolo e quello romagnolo tra Faenza e Imola che conta ben 93 aziende.
La produzione della ceramica è una delle realtà industriali più rilevanti a dell’Emilia Romagna, un’arte antichissima i cui primi manufatti risalirebbero al Neolitico. Se l’Emilia Romagna è da sempre un territorio che ben si presta alla lavorazione della ceramica lo si deve principalmente alle caratteristiche del sottosuolo di alcune zone della regione, come appunto Sassuolo, Fiorano, l’Imolese e il Faentino, luoghi che da sempre si contraddistinguono per il terreno argilloso. Ma a contribuire alla diffusione di quest’arte pregiata è stata, in parte, la presenza di famiglie nobiliari che hanno finanziato l’attività dei ceramisti. Da sempre Faenza, in provincia di Ravenna, è famosa a livello internazionale per la produzione della ceramica e della maiolica, la cui fabbricazione risale al 1100 (in alcuni Paesi, il termine “Faience” è utilizzato proprio come sinonimo di maiolica). Agli inizi del Quattrocento, le ceramiche faentine cominciarono a distinguersi per il candore, la corposità degli smalti e l’adozione di nuovi pigmenti colorati.
Oggi Faenza è un punto di riferimento per gli amanti di quest’arte secolare, grazie anche al celebre Museo Internazionale delle Ceramiche (MIC), patrimonio UNESCO, che raccoglie le opere italiane dal Medioevo all’Ottocento, insieme a quelle del Vicino Oriente Antico, di area mediterranea in epoca ellenistica, precolombiana e islamica, nonché una sezione dedicata alla ceramica moderna e contemporanea. Dal 1963, il Museo promuove, con scadenza biennale, un concorso internazionale sulla ceramica artistica, che ha consentito di ampliare le raccolte con opere provenienti da tutto il mondo; al suo interno hanno sede, inoltre, una biblioteca specializzata sulla ceramica, un centro per il restauro nonché corsi di formazione per ceramisti.
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