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In Italia esplode il caso delle ciliegie pugliesi

Esplode il caso delle ciliegie pugliesi: i costi di produzione non riescono a essere coperti. Coldiretti e CIA-Agricoltori Puglia lanciano l'allarme.

Ciliegie Puglia

Scoppia il caso delle ciliegie in Puglia: vengono pagate poco ai produttori e costano fino a quindici volte di più ai consumatori finali. A lanciare l’allarme è Coldiretti Puglia.

Nel corso dell’inverno, le ciliegie pugliesi sono state salvate dal gelo e messe al riparo dalle gradinate grazie a falò notturni che hanno scaldato i ciliegeti e a sistemi di vaporizzazione di acqua che sono serviti per preservare le fioriture.

Una volta messe al sicuro, le ciliegie hanno raggiunto il prezzo di vendita di un euro al chilo in campagna. Al tempo stesso, il costo di raccolta è praticamente il medesimo, un euro al chilo: in questo modo è evidente come i costi di produzione non vengano coperti.

Scoppia il caso delle ciliegie pugliesi

Il mercato per le ciliegie Georgia e Bigarreau si è raffreddato notevolmente, provocando una forbice sempre più ampia dei prezzi dal campo al consumatore finale. A Milano, per esempio, una catena di distribuzione commerciale è arrivata a vendere le ciliegie pugliesi a 16 euro al chilogrammo.

Oltre a Coldiretti Puglia, anche CIA-Agricoltori Italiani Puglia ha manifestato tutte le proprie perplessità al riguardo. La Confederazione Italiana Agricoltori, spiega che ai produttori, considerando anche le spese di produzione non arriva nemmeno un decimo rispetto a quanto riesce a ricavare la Grande Distribuzione Organizzata.

Raffaele Carrabba, il presidente regionale di CIA-Agricoltori Italiani Puglia, ha commentato così la situazione: “Lo squilibrio tra il poco che viene riconosciuto agli agricoltori e i margini spropositati che la Grande Distribuzione garantisce a sé stessa è diventato un problema enorme, sempre più pressante e ineludibile per la politica, soprattutto in un momento di crisi epocale come quella creata dal combinato disposto della pandemia e dei cambiamenti climatici” si legge sulla pagina Facebook della Confederazione.

Quella di Bari, inserita al secondo posto della classifica delle migliori città dove lavorare in smart working in Italia, è una delle zone più penalizzate da questo fenomeno: basti pensare che tra il nord e il sud-est della provincia barese viene prodotta ogni anno la maggior parte delle ciliegie italiane. La Puglia, sul fronte ciliegie, rappresenta un’eccellenza a livello nazionale: detiene il primato italiano degli ettari coltivati, il 62%. Il 96% di tutte le ciliegie italiane, inoltre, viene raccolto nella regione pugliese.